La Vestizione di San Guglielmo, Guercino ©Ministero della Cultura – Pinacoteca Nazionale di Bologna

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I luoghi del Guercino tra Bologna e Cento

Aggiornato il 11 ottobre 2023 Da Bologna Welcome

Nato a Cento nel 1591, Giovanni Francesco Barbieri detto Il Guercino fu uno dei più celebri pittori del suo tempo. Dal 1642 visse a Bologna. La sua immensa fama è testimoniata dalla visita che la regina Cristina di Svezia gli rese nel 1655: la sovrana chiese al pittore di poter toccare la sua mano, “che avea operato maraviglie”.
Le opere di Guercino presenti sul territorio tracciano itinerari di gran fascino tra chiese, strade e musei.

Scopri i luoghi tra Bologna e Cento per conoscere la storia del Guercino

Collezioni permanenti

Pinacoteca Nazionale di Bologna

A Guercino, di cui conserva 13 opere, la Pinacoteca Nazionale di Bologna ha dedicato la sala principale della sezione del Seicento e Settecento.

Punti cardine della produzione del maestro centese sono la Vestizione di San Guglielmo (1620), pala di solenne monumentalità, e l'imponente San Bruno in adorazione della Madonna in gloria (1647), capolavoro della maturità frutto di una probabile collaborazione col fratello Paolo Antonio Barbieri, pittore di nature morte.



"Lucrezia romana" - Quadreria di Palazzo Magnani, Bologna

Ritenuto uno tra i primi dipinti noti di Guercino, il Cristo che prega nell'orto degli ulivi rivela come la pittura di Ludovico Carracci e quella dello Scarsellino fossero un punto di partenza fondamentale per l'artista. Agli anni centesi del Barbieri si riferisce anche la grande Trinità, le cui figure sono pensate per una visione dal basso, mentre la Lucrezia romana fu eseguita nel 1644 per il governatore di Cento dal pittore ormai famoso e lontano dalla città natale.



"Ercole e Anteo" - Palazzo Sampieri Talon 

Nell'ottobre 1631 Astorre Sampieri saldava 100 scudi a Guercino per la realizzazione dell’Ercole in lotta con Anteo: scorciate dal basso, le due figure troneggiano sul soffitto di una stanza a pianterreno. Secondo Carlo Cesare Malvasia l'opera, eseguita a secco, metteva in piena luce l'“eccellenza del disegno” di Guercino. Nelle sale del palazzo, il dipinto del Barbieri si confrontava direttamente con le pitture che i Carracci avevano dedicato quasi quarant’anni prima all’eroe mitologico.

-> Il palazzo è aperto al pubblico solo in occasioni speciali.



"Madonna della rosa con Bambino" - Palazzo Pepoli Museo della Storia di Bologna

Palazzo Pepoli è sede del Museo della Storia di Bologna, dedicato alla cultura e alle trasformazioni della città nel corso dei secoli. Nel racconto dalle origini etrusche ai giorni nostri non poteva mancare una sala dedicata alla Felsina pittrice, con la quale illustrare la prolifica epoca dell’Accademia del Naturale. Fu in questa scuola che si formò Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino. Al Museo della Storia di Bologna è possibile ammirare la sua Madonna della rosa con Bambino, una sorta di “affresco portatile”, prova di bravura che colpisce per la giovane età del pittore, all'epoca venticinquenne.


©Elettra Bastoni, Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna


La fortuna di Guercino nell'età napoleonica - Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

Nel 1808 Jacopo Alessandro Calvi dà alle stampe le Notizie della vita di Guercino, un testo che può essere considerato la “prima biografia moderna” del maestro centese, celebrato per l’inconfondibile maniera, connotata da un naturalismo vivido e da un «colorito morbido e soave».  Tali aspetti si rivelano fonte di ammirazione non solo per Calvi scrittore d’arte, ma anche per Calvi pittore, come attesta la Beata Vergine Addolorata presso il Museo Davia Bargellini, eseguita intorno al 1804, dunque in stretta prossimità con la stesura del volume biografico.


©Museo Davia Bargellini 


Gli scultori nell'età di Guercino: Alessandro Algardi e GianLorenzo Bernini - Museo Civico Medievale, Bologna

Due importanti opere presso il Museo Medievale sono utili per costruire il contesto entro il quale si snoda l’attività di Guercino: al tempo del suo soggiorno romano conduce il Busto di papa Gregorio XV Ludovisi, modellato da Bernini intorno al 1621-22, espressione delle precoci e innovative sperimentazioni sugli effetti di animazione svolte nella Capitale pontificia dal grande scultore; alla tradizione bolognese, capace di risolvere il dinamismo dell’azione in ritmi opposti e incrociati, porta invece il gruppo bronzeo del San Michele Arcangelo che atterra il demonio, realizzato del massimo antagonista di Bernini, Algardi, intorno al 1650, in corrispondenza dunque con la fase tarda del centese, residente ormai stabilmente a Bologna.



©Museo Medievale


Da Aldrovandi a Guercino: la natura dal vero - Museo di Palazzo Poggi, Bologna

Il Percorso Ulisse Aldrovandi al Museo di Palazzo Poggi, racconta la figura dello scienziato bolognese che nel '500 iniziò a studiare dal vero la natura e a farla riprodurre da artisti ed incisori in immagini alle quali i pittori suoi contemporanei non esitarono a ispirarsi. È in questo solco che si inserì anche la pittura del Guercino (1591-1666), un artista capace di osservare la natura che ha davanti a sé e di trasporla senza idealizzazioni sulla tela.


Allestimento della Sala “Casa, studio e museo” Museo di Palazzo Poggi  ©Sistema Museale di Ateneo


"Santa Cecilia" - Pinacoteca Civica Domenico Inzaghi, Budrio (BO)

Fra i tesori conservati alla Pinacoteca Inzaghi è possibile gettare uno sguardo ravvicinato sull’indole pittorica di Guercino e sulla sua fama. Le sante "Cecilia" e "Agnese", ritratte a mezza figura, replicano e variano i celebrati modelli del Barbieri e della sua bottega. La collezione comprende anche preziosi disegni del pittore, il quale dedicò grandi energie alla grafica e ai diversi risultati espressivi dei suoi strumenti, dalla penna, al carboncino, alla sanguigna.


Santa Cecilia ©Pinacoteca Civica Domenico Inzaghi


"Cristo risorto che appare a Maria" - Pinacoteca Il Guercino, Cento (FE)

Anche negli anni di lontananza da Cento, Guercino mantenne un legame intensissimo con la cittadina. Le chiese, i palazzi e il territorio centese sono costellati dalle opere del pittore e della sua scuola. La Pinacoteca Civica consente di rileggere la pittura del Barbieri a partire dai suoi modelli (in particolare Ludovico Carracci), e di ricostruire il percorso dell’artista attraverso alcuni capolavori assoluti, come la "Madonna col bambino benedicente" e il "Cristo risorto che appare a Maria", ammirato da Velázquez e Goethe.


La casa-studio, Via S. Alò 3, Bologna

Turbato dall’incombere su Cento della guerra di Castro, nel 1642 Guercino lasciò la cittadina natale e si riparò a Bologna. Ospite dapprima del conte Filippo Aldrovandi, il pittore acquistò nel 1644 una grande casa in via del Carbone, oggi via S. Alò. In questa casa-studio il pittore riunì il fratello Paolo Antonio, le sorelle e le rispettive famiglie. Due nipoti di Guercino, Benedetto e Cesare Gennari, figli di Lucia Barbieri, proseguirono la bottega dell’artista dopo la sua morte.

-> La casa è aperta al pubblico solo in occasioni speciali


via centronatura.it


Il Guercino a La Quadreria, Palazzo Rossi Poggi Marsili, Bologna

Una stanza de La Quadreria di ASP Città di Bologna è interamente dedicata all’esposizione di opere provenienti dalla bottega bolognese del Guercino. Nel palazzo sono visionabili sei tele prodotte dal maestro e dai suoi discepoli. Tra gli allievi si annoverava anche il nipote Cesare Gennari, il quale ha eseguito i prestigiosi ritratti di due benefattori dell'Opera Pia dei Poveri Vergognosi, Francesco Maria Dal Sole e Dorotea Fiorenzi Saccenti, anch'essi esposti ne La Quadreria.

 

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