Tra le opere del Guercino in Emilia Romagna
Aggiornato il 14 febbraio 2024 Da Bologna Welcome
Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino, fu pittore emiliano di notevole fama in epoca barocca. Nato a Cento nel 1591, in provincia di Ferrara, dove comincia la sua carriera, arriva poi a Bologna nel 1642 sperimentando con successo l’attività di impresa artistica. Ha lasciato in eredità una serie di importanti opere disseminate in Emilia Romagna tra i luoghi culturali di Rimini, Cento, Bologna, Modena, Piacenza che vale la pena visitare in un itinerario lungo la Via Emilia.
La fama di Guercino procurò al pittore importanti
commissioni pubbliche nelle città della Romagna. Le pale d’altare giunte a
Ravenna, Forlì e Cesena negli anni Quaranta mettono in scena momenti di estasi
o di intenso raccoglimento. Anche la famosa tela con La visione di S.
Girolamo (1641), oggi al Museo della Città di Rimini, rappresenta –
secondo la registrazione del Libro dei conti guerciniano – San Girolamo
quando le pareva di esser svegliato et chiamato al Giuditio dal Angelo.
Visione di San Girolamo, Guercino, Rimini
A Bologna il Guercino ci è passato, ha vissuto e
ha fondato la sua bottega: un’impresa familiare che ha trasformato allievi in artisti
finiti. L'itinerario sul Guercino a Bologna può iniziare dalle mostre:
“Guercino nello studio” è la mostra allestita in Pinacoteca Nazionale dal 28 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024 che racconta le
diverse fasi dell'attività di Guercino: dal processo creativo al rapporto coi
collaboratori.
La mostra “La musica ritrovata di Guercino” al Museo della Musica dal 7 novembre 2023 al 18 febbraio 2024, espone cinque carte manoscritte contenenti 9 composizioni musicali che furono copiate dagli affreschi di Guercino, oggi perduti.
Il 3 dicembre 2023 ha inaugurato la mostra sul Guercino del ciclo di affreschi su Rinaldo e Armida presso la Pinacoteca Civica "Graziano Campanini" - "Le Scuole" di Pieve di Cento, in provincia di Bologna. Un rinnovato allestimento per l'esposizioe di ben 10 opere a firma dell'artista.
Madonna del Passero, Guercino ©Ministero della Cultura – Pinacoteca Nazionale di Bologna
Le collezioni permanenti dei Musei Civici, insieme alle
opere conservate presso i Musei Genus Bononiae e nei palazzi storici pubblici e
privati, fino ai Musei Universitari e le chiese di Bologna raccontano la storia
di grande fascino e creatività de il Guercino. Tele, affreschi, disegni,
bozzetti, composizioni musicali sono solo alcune
delle eredità che il pittore emiliano ha lasciato alla città, arricchendo il già vasto patrimonio culturale bolognese.
Scopri di più sul Guercino a Bologna ->
Anche negli anni di lontananza da Cento, Guercino mantenne
un legame intensissimo con la cittadina. Le chiese, i palazzi e il territorio
centese sono costellati dalle opere del pittore e della sua scuola. La
Pinacoteca Civica consente di rileggere la pittura del Barbieri a partire dai
suoi modelli (in particolare Ludovico Carracci), e di ricostruire il percorso
dell’artista attraverso alcuni capolavori assoluti, come la Madonna col bambino benedicente e il Cristo risorto che appare a Maria,
ammirato da Velázquez e Goethe.
Dell'ampio nucleo di opere guerciniane conservate alla
Galleria Estense, la più celebre è certamente la tela che ritrae Venere, Marte
e Amore. Commissionata nel 1633 dal duca Francesco I d'Este, l’opera faceva
parte del ciclo che decorava la "Camera dei Sogni" nel Palazzo Ducale di
Sassuolo. L'invenzione di Guercino chiama in causa l'osservatore, verso cui
Cupido indirizza lo strale, istruito dalla madre Venere, mentre Marte reagisce
allarmato alla potenza dirompente dell’amore.
Venere, Marte e Amore, Guercino ©Galleria Estense, Modena
Nel 1626 Guercino fu chiamato a Piacenza per compiere la decorazione ad affresco della cupola della Cattedrale, che il lombardo Morazzone, morto l’anno precedente, aveva lasciato incompleta. Il vasto cantiere comprendeva la rappresentazione dei Profeti sugli spicchi della struttura, delle scene della vita di Cristo e delle Sibille nelle lunette, e di un vivace fregio nel tamburo. Studiate con cura negli scorci e negli ampi panneggi, le figure piacentine sono un capolavoro di assoluta felicità pittorica.
Cupola della Cattedrale di Piacenza, Guercino ©PietroPav
Testi a cura di Arte Grand Tour