La Ciclovia del Santerno
Aggiornato il 05 luglio 2022 Da eXtraBO Outdoor Infopoint
Il Santerno è il fiume che attraversa la città di Imola, il
cui nome è fortemente legato al mondo dei motori, grazie all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, che da decenni anima il territorio con corse automobilistiche e
motociclistiche. Non tutti sanno che l’area imolese ha una lunga
tradizione di ciclismo, come dimostra lo svolgimento dei Mondiali di Ciclismo nel 2020 e la creazione dell’itinerario della Ciclovia del Santerno.
Percorso
44 km di puro stupore paesaggistico percorrendo la ciclovia che attraversa i comuni di Mordano, Imola, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice e Castel del Rio. Un itinerario che fa parte della linea #12 della Bicipolitana della Città metropolitana di Bologna, di alto valore paesaggistico, che attraversa ambienti fluviali, zone agricole di pregio, il Parco Regionale della Vena del Gesso, candidato a Patrimonio Mondiale UNESCO, per finire tra boschi di castagneti secolari.
Ciclovia del Santerno. Ph: Luca Patuelli
Adatto a tutti
Il percorso della ciclovia, seguendo il corso del fiume, parte dalla pianura per risalire, prima lievemente e poi in modo sempre più deciso, le colline e il primo appennino imolese. Per questo motivo, nel primo tratto il percorso è di bassa difficoltà e adatto a tutti: fino a Fontanelice la pendenza è lieve e si incontrano i primi guadi sul fiume. La seconda parte, alla volta di Castel del Rio, comprende salite e discese più impegnative ed è quindi consigliato a chi è abituato a questo tipo di dislivelli o a chi viaggia in e-bike.
Guado Borgo Tossignano. Ph: Arianna Angeli
Natura
Il fiume Santerno è il grande protagonista e filo conduttore
del percorso. Seguendo le sue acque, che da tranquille diventano sempre più
torrentizie man mano che si sale, si vede il territorio cambiare: dai
campi di peschi e albicocche di Mordano, passando per i parchi imolesi, fino ad
arrivare ai filari di viti, le distese di ulivi e i boschi di castagneti. Ma la
vera sorpresa sarà attraversare il Parco della Vena del Gesso Romagnola. La sua
inconfondibile dorsale rocciosa e i geositi faranno da meravigliosa cornice al viaggio.
Ponte Bailey. Ph: Maccarelli
Sport
L'attività all’aria aperta e lo sport sono l’anima del percorso. Che la si segua in bici o a piedi, la caratteristica principale della ciclovia è quella di essere “slow”. Ed è proprio esplorando il territorio in questa modalità “lenta” che si possono scoprire tanti altri tracciati e opportunità: dal percorso dei Mondiali di Ciclismo tenutisi a Imola nel 2020, al sentiero CAI dedicato al famoso botanico ottocentesco Luca Ghini, che passa per Casalfiumanese, fino ad arrivare ai crinali di Monte Battaglia e della chiesa dal tetto di vetro di Valmaggiore e ai percorsi per Mountain Bike e trekking tra i boschi di Castel del Rio.
Pedalata Stelle. Ph: Isolapress
Gusto
I frutteti, i castagneti, gli oliveti, le vigne, e il modo in cui queste coltivazioni interagiscono col paesaggio, è a tavola e nella tradizione enogastronomica della valle del Santerno
che arrivano a dare il loro meglio. I menu delle osterie, agriturismi e
ristoranti della zona sono fortemente legati alle produzioni locali e diventa
obbligatorio fermarsi per un assaggio!
I prodotti? Lo Scalogno di Romagna e i
Marroni di Castel del Rio IGP, l'olio EVO e i vini rossi e bianchi, le
albicocche, le pesche e tantissimi altri.
Marrone IGP. Ph: Maccarelli
Cultura
Attraversando i sei comuni della Valle del Santerno è
possibile andare alla scoperta di edifici e monumenti che hanno segnato la
storia e la cultura del luogo. Partendo dal Torrione di Bubano fino alla Rocca Sforzesca di Imola ci si immerge nella storia di Caterina Sforza e del suo
dominio sul territorio, Palazzo Tozzoni e la torretta Daziaria sono invece
splendidi esempi settecenteschi della città di Imola. A Fontanelice l’ex Palazzo
Comunale ospita l’Archivio
Giuseppe Mengoni, celebre architetto della Galleria Vittorio Emanuele a
Milano, mentre a Borgo Tossignano e Castel del Rio, territorio di passaggio
della Linea Gotica durante la Seconda Guerra Mondiale, si torna in tempi più
recenti grazie al Ponte Bailey e al Museo della Guerra, che si trova all’interno del rinascimentale Palazzo
Alidosi. Al termine del percorso, il maestoso Ponte Alidosi permette di
attraversare il fiume e di godere di un punto panoramico dalla sommità della
sua “schiena d'asino”.
Ponte Alidosi. Ph: Arianna Angeli