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Itinerario Marconiano a Bologna e dintorni

Aggiornato il 21 novembre 2025 Da Comune di Bologna

Inventore, imprenditore e politico, Guglielmo Marconi è una delle menti più brillanti nate a Bologna. Nel 1909 ricevette il Premio Nobel per la Fisica per “i contributi allo sviluppo della telegrafia senza fili”. Sono tanti i luoghi che è possibile visitare per ripercorrere la vita e le invenzioni di questo straordinario pioniere della modernità.

Dove tutto è cominciato: Marconi a Bologna

Passeggiando per il centro di Bologna è possibile fare tappa nei luoghi che hanno segnato l’infanzia e la formazione di Marconi.
Nel cuore della città, una lapide su Palazzo Orlandini ricorda la casa in cui nacque il 25 aprile 1874, non lontano dalla Cattedrale di San Pietro, dove fu battezzato. Da qui comincia il racconto di un talento precoce, cresciuto in una Bologna attraversata da un grande fervore scientifico e culturale.
Proprio in città, Marconi frequentò la Scuola di Applicazione per gli Ingegneri, ospitata nell’attuale Archivio di Stato, che molti anni dopo, nel 1904, gli conferì la laurea ad honorem, con una discussione nell’Aula Magna di Palazzo Poggi. È in queste aule che nacque la curiosità che lo avrebbe condotto a una delle più grandi rivoluzioni tecnologiche del secolo.
Marconi visse anche a Palazzo Orsi-Marconi e dopo a Palazzo Albergati, ora sede espositiva che ospita mostre tutto l’anno.
Nel 1896 si trasferì all’esterno, ma tornò più volte a Bologna per conferenze e celebrazioni, come quella del 1926 all’Archiginnasio, in occasione del trentesimo anniversario della telegrafia senza fili. Subito dopo, si recò al Littoriale, l’odierno Stadio Renato Dall’Ara, per inaugurare la fiera di Bologna. Inoltre, il 5 maggio 1934 lo scienziato aprì le attività del Congresso della Radio Industria Italiana all’Istituto di Fisica dell'Università di Bologna.

Villa Griffone e il Museo: il laboratorio delle prime scoperte a Sasso Marconi

A pochi chilometri da Bologna, tra i vigneti e le colline di Pontecchio Marconi, sorge Villa Griffone, elegante dimora della famiglia Marconi. Fu qui che il giovane, appena ventenne, diede forma al suo primo laboratorio di esperimenti pionieristici: con poche apparecchiature artigianali, riuscì a trasmettere segnali attraverso l’aria, inaugurando l’era delle comunicazioni senza fili.
Oggi la villa, perfettamente conservata e immersa in un paesaggio verdeggiante, ospita il Museo Marconi, un percorso multimediale che racconta le origini della radio e l’avventura scientifica del suo inventore, con strumenti originali, ricostruzioni e installazioni interattive. Sempre lì si trova il Mausoleo di Guglielmo Marconi, progettato dall’architetto Marcello Piacentini negli anni Quaranta, dove il grande scienziato riposa circondato dal silenzio dei luoghi che lo videro crescere e sperimentare.

Musei e collezioni marconiane a Bologna

La figura di Marconi vive anche nei musei di Bologna, che conservano strumenti, apparecchi e documenti legati alla sua attività scientifica.
Al Museo della Storia di Bologna, all’interno di Palazzo Pepoli, la sala denominata “Sala Marconi e l’industria moderna” è interamente dedicata al suo contributo allo sviluppo dell’industria moderna, con fotografie, filmati e apparecchi originali.
Al Museo del Patrimonio Industriale, invece, si può comprendere l’ambiente di progresso tecnico in cui maturarono le sue intuizioni, mentre il Museo della Comunicazione e del Multimediale G. Pelagalli gli dedica un salone che espone rarissimi pezzi originali “firmati” Marconi e Cimeli Marconiani.
Bologna custodisce così non solo la memoria di un grande scienziato, ma anche quella di un’epoca in cui la curiosità e la sperimentazione trasformavano il mondo.

I luoghi della memoria

Nel 1937 Bologna salutò per l’ultima volta uno dei suoi cittadini più illustri con solenni esequie nella Basilica di San Petronio. Il feretro fu poi deposto nella Certosa di Bologna, in attesa della costruzione del mausoleo presso Villa Griffone, dove oggi riposa.
Oggi, anche il principale aeroporto dell’Emilia-Romagna porta il suo nome — l’Aeroporto Guglielmo Marconi — a ricordare come il suo spirito pionieristico continui a ispirare viaggi, scoperte e connessioni.

Curiosità su Guglielmo Marconi

  • Un viaggio mancato sul Titanic: Marconi doveva salire sul Titanic nel 1912, ma decise all’ultimo di rimandare la partenza. Un caso fortunato, poiché molti dei passeggeri non sopravvissero al naufragio.
  • La “contesa” con Nikola Tesla: l’invenzione della radio fu a lungo contesa tra Marconi e Nikola Tesla. Solo nel 1943, dopo la morte di entrambi, la Corte Suprema degli Stati Uniti riconobbe ufficialmente la priorità dei brevetti a Tesla – ma il nome di Marconi restò sinonimo di radio in tutto il mondo.
  • Il paese che porta il suo nome: dopo la morte di Marconi, nel 1938, il Comune di Sasso Bolognese decise di cambiare nome in Sasso Marconi e quello della frazione di Pontecchio in Pontecchio Marconi per rendere omaggio al suo illustre concittadino a ricordo della terra dove "ebbero luogo i primi esperimenti della prodigiosa invenzione che donò immensi benefici all'umanità intera, e rese immortale il nome di Guglielmo Marconi".
  • Il volto di Marconi sulla lira italiana: per decenni l’immagine di Guglielmo Marconi ha accompagnato la vita quotidiana degli italiani: il suo ritratto appariva prima sulla moneta da 100 lire (serie coniata dal 1974), dove era raffigurato accanto a un’antenna stilizzata, simbolo delle sue invenzioni, e poi sulla banconota da 2000 lire, emessa nel 1990 dalla Banca d’Italia. Un modo per ricordare, anche attraverso la moneta, l’uomo che fece parlare il mondo.

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A cura di
Redazione di Settore Cultura e Creatività
Il Settore Cultura e Creatività del Comune di Bologna è responsabile della promozione e dello sviluppo del sistema culturale della città, coordinando e valorizzando le diverse realtà culturali e creative presenti sul territorio.
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