6 cose da sapere sui Portici UNESCO di Bologna
Aggiornato il 07 giugno 2024 Da Bologna Welcome
Bologna è la città dei Portici UNESCO dal 28 luglio 2021 con i suoi 12 tratti insigniti del riconoscimento di Patrimonio Mondiale
dell'Umanità. Li attraversi ogni giorno per andare a scuola, a lavoro o per
fare shopping e jogging; ti ci fermi per l’aperitivo, a orario di cena o per incontrare
un amico che non vedevi da tempo.
Ecco le 6 cose che devi assolutamente sapere sui portici e sul loro ruolo di bene immateriale mondiale nella città Felsinea. Li guarderai ancora come prima?
Un
abbraccio lungo 62 km è quello che Bologna dà a chiunque la attraversi, ci si
fermi, la visiti per la prima volta o la abiti per sempre. Che tu sia ospite di
passaggio o fedele cittadino, quando cammini sotto ai suoi portici ti accorgi
subito di essere nel posto giusto, proprio come a casa.
Non
solo in centro ma anche fuori dalle mura, oltre la periferia, l’intero
territorio metropolitano è disseminato di portici cittadini molto ben
preservati.
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Un passo indietro nella storia e capirai come mai Bologna è una città unica nel suo genere. È stato nel 1288 che il Comune ha reso obbligatoria la costruzione dei portici come elemento architettonico di ogni edificio di nuova costruzione.
Il motivo? È sempre stata una questione di accoglienza e integrazione di
studenti, professori provenienti da ogni parte del mondo occidentale per la
famosa Alma Mater e, ancora, di persone che dalla campagna si trasferirono in
città per lavoro. Pur preservando la natura giuridica del portico come
proprietà privata ad uso pubblico, è considerato nell’immaginario collettivo un
bene della comunità e, sotto di esso, non immaginerai mai quante sono le cose
che vi accadono.
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L’editto del 1288 disposto dal Comune di Bologna regolava, fra le altre cose, la più grande rivoluzione urbanistica mai esistita in città in epoca medievale. Esso stabiliva, infatti, le dimensioni dei portici in altezza e larghezza in modo che, sotto ai suoi portici, i cittadini potessero essere liberi di svolgere le proprie attività, come i mercati all’aperto oppure le cerimonie pubbliche, pur essendo al coperto e senza ostruire il passaggio pedonale o di uomini a cavallo con cappello in testa.
Peccato che ora non sia consentito
andare a cavallo sotto ai portici per testarne l’altezza indossando i copricapi
di moda oggi.
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Dalla piazza più imponente della città, Piazza Maggiore, si raggiunge Porta Saragozza, in direzione Santuario della Madonna di San Luca, uno dei simboli più riconosciuti che alberga sul Colle della Guardia. Il tragitto dalla porta alla basilica è lungo 3,8 km ed il più lungo tratto porticato UNESCO al mondo; si dice si contino 666 arcate, intervallate da cappelle votive, ed è uno dei percorsi più battuti dai pellegrini in occasione della processione della Beata Vergine di San Luca, nonché, ad oggi, percorso che conduce i camminatori verso i numerosi sentieri escursionistici di Bologna.
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In
città sono 12 i gruppi di portici UNESCO, e le circostanti aree edificate, raggruppati nei tratti di:
Ciascuno con le sue caratteristiche architettoniche e stilistiche, i portici del centro si integrano fra loro perfettamente e rappresentano al meglio il dinamismo della città, la sua capacità di adattarsi, senza spersonalizzazioni, al cambiamento delle epoche per stare al passo coi tempi.
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Il
1962 è l’anno in cui fu inaugurato il Treno della Barca, il complesso abitativo
lungo oltre 500 metri ad opera del famoso architetto Giuseppe Vaccaro, e caratterizzato
da elementi architettonici unici nel suo genere e dai suoi portici nominati
Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Il Treno si trova nel cuore della zona Barca, quartiere periferico a ovest della città, che ha subito il più importante intervento urbano del secondo dopoguerra a Bologna. La zona nasce intorno al Parco Fluviale del Reno, ma in pochi sanno che deve il suo nome al traghetto che collegava Strada Sant’Isaia (attuale via Andrea Costa) con l’altra sponda del fiume, da cui si raggiungeva Casteldebole.
Per altre informazioni visita il sito ufficiale dei Portici di Bologna➝