Rocchetta Mattei castello

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Castelli nel territorio bolognese

Aggiornato il 14 ottobre 2024 Da eXtraBO Outdoor Infopoint

Il nostro territorio è ricco di edifici storici che rappresentano importanti tasselli del patrimonio artistico e culturale dell'Emilia Romagna. Passeggiando tra i castelli potremo rivivere i fasti dell’epoca barocca, il fascino del periodo medievale e la storia di alcune delle più illustri famiglie del tempo. 

Ecco i castelli che si trovano a Bologna e nel territorio

PIANURA

Castello di Bentivoglio – Bentivoglio

A Bentivoglio, nella Pianura, si erge il Castello di Bentivoglio, che risale alla seconda metà del XV secolo. Costruito durante il periodo di massimo splendore della signoria di Giovanni II Bentivoglio, la Domus Jocunditatis (Casa della Gioia), nota anche come Castello di Ponte Poledrano, era la residenza dedicata allo svago e alla caccia della nobile famiglia bolognese, i Bentivoglio. L'edificio, caratterizzato da una pianta quadrata e un ampio e luminoso cortile, presenta stanze accoglienti con servizi e stalle annesse. Nonostante il restauro effettuato dall'architetto Alfonso Rubbiani alla fine dell’800, ha mantenuto la sua originale struttura rinascimentale. All'interno, sono conservati splendidi affreschi cinquecenteschi e decorazioni più recenti in stile Æmilia Ars, che narrano la storia di questo affascinante luogo.


Rocca di Pieve di Cento – Pieve di Cento

Nel 1387, a Pieve di Cento venne costruita la Rocca su progetto di Mastro Antonio Vincenzo, uno degli architetti che si occupò della costruzione di San Petronio. La sua realizzazione avvenne in seguito agli accordi tra il Comune di Bologna e gli abitanti di Pieve, dopo le contese del 1380. La rocca si trasformò in un complesso militare isolato, destinato esclusivamente a ospitare una guarnigione armata. Tuttavia, a causa di scontri e eventi bellici, la struttura subì un progressivo degrado, riducendosi quasi a un rudere. Dopo un restauro avvenuto nel 1994, la Rocca è stata riaperta al pubblico e attualmente ospita il Museo Civico e il Museo della Storia di Pieve


APPENNINO

Castello Manservisi – Alto Reno Terme

L'imponente castello Manservisi si trova a dominare la valle, nel piccolo borgo di Castelluccio, parte del comune di Alto Reno Terme. L'imponente castello Manservisi svetta sulla valle circostante, nel piccolo borgo di Castelluccio, parte del comune di Alto Reno Terme. Ristrutturato alla fine dell’800 da Alessandro Manservisi, l'edificio rimase di proprietà della famiglia fino al 1912, quando fu donato in beneficenza per sostenere i bambini poveri. A testimonianza del gusto romantico del restauro, si possono ammirare non solo le linee architettoniche generali, ma anche numerosi elementi decorativi in pietra e ferro battuto. All'interno del castello si trova la "Sala degli arazzi", dove sono esposte le opere restaurate dal pittore bolognese Giacomo Lolli: otto tele dipinte in modo da assomigliare a veri arazzi, che ritraggono scene di vita quotidiana del castello e celebrano la figura di Alessandro Manservisi. Inoltre, è possibile visitare il Museo LabOrantes, situato in una colonia adiacente al castello, dedicato alla vita quotidiana e alla cultura contadina dell’Appennino. 

Rocca di Bazzano o Rocca dei Bentivoglio – Valsamoggia

A Valsamoggia, nel cuore di Bazzano, si erge la Rocca dei Bentivoglio, che sovrasta il paese da una collinetta. La Rocca fu voluta dalla contessa Matilde di Canossa, ma la sua forma attuale risale alla fine del '400, quando fu ristrutturata dalla nobile famiglia bolognese dei Bentivoglio. Il piano terra si sviluppa attorno a una corte con un pozzo centrale, collegato a una cisterna, ed è destinato agli ambienti di servizio e agli alloggi della servitù. Al di sopra, il "piano nobile" accoglie le sale di rappresentanza e gli appartamenti riservati al signore e alla sua famiglia. Nel 1779, la Rocca ospitò anche il poeta Ugo Foscolo, sebbene in qualità di prigioniero. Grazie a vari restauri, sono stati riportati alla luce i dipinti murali che adornavano le sale, coperti da strati di intonaco più recenti. Oggi, la Rocca ospita anche il Museo Civico Archeologico "Arsenio Crespellani", dove è possibile scoprire la storia del territorio fin dall'età del Bronzo.


Rocchetta Mattei

Situata poco sopra Riola, nel comune di Grizzana Morandi, Rocchetta Mattei è uno degli edifici più affascinanti della zona bolognese. La sua costruzione ebbe inizio nel 1850 per volere del conte Cesare Mattei, una figura di spicco nel contesto bolognese, che, dopo aver affrontato delusioni sia politiche che personali, decise di ritirarsi dalla vita cittadina. Durante la sua vita, Cesare Mattei si dedicò allo studio dell’elettromeopatia, una pratica paramedica che combina elementi di naturopatia con lo studio delle cariche elettriche. La sua personalità eclettica si riflette nello stile unico e variegato del castello, che spazia dal neomedievale al neorinascimentale, dal moresco al Liberty. Tra le caratteristiche più memorabili ci sono il “Cortile dei leoni”, una riproduzione in scala ridotta del cortile dell’Alhambra di Granada, e la “Cappella”, la cui elegante alternanza di bianco e nero si ispira all’architettura della Mezquita di Cordoba. Dopo la morte di Cesare Mattei, le cui spoglie riposano all’interno della cappella della Rocchetta, il castello passò ai suoi eredi, fino a quando un commerciante ne assunse la gestione trasformandola in un albergo con ristorante. Dopo un periodo di abbandono, l’edificio è stato restaurato dalla fondazione Carisbo di Bologna, che dal 2005 continua a lavorare per aprire al pubblico ulteriori parti del castello.


IMOLESE

Rocca di Dozza

Nell’imolese, adagiata sul crinale di una collina che domina la valle del Sellustra si trova la Rocca di Dozza, nota anche come Rocca Sforzesca di Dozza. L’edificio, risalente al Trecento, fu riedificato a fine Quattrocento dall’architetto fiorentino Giorgio Marchesi che, secondo il volere di Caterina Sforza, fece alzare le spesse mura di cinta e il torrione maggiore, trasformandolo in una vera e propria fortezza di epoca rinascimentale. Nel corso del Cinquecento la Rocca fu ceduta alla famiglia Campeggi, che diede al castello l’aspetto attuale di palazzo signorile. La Rocca è stata abitata fino al 1960, anno in cui fu ceduta al Comune di Dozza che la aprì al pubblico come casa-museo. Oggi il museo è gestito dalla Fondazione Dozza Città d’Arte e nei sotterranei della Rocca ha sede l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna, dove si possono degustare e acquistare i migliori vini della regione.

 

Rocca Sforzesca di Imola

Nel cuore del centro storico di Imola si erge la Rocca Sforzesca, costruita nella seconda metà del Settecento. Nel corso dei secoli, questa fortezza è stata residenza della Chiesa e delle famiglie che hanno governato la città, tra cui gli Alidosi, i Visconti, i Manfredi e gli Sforza. Nel 1502, la Rocca fu teatro di un incontro tra figure illustri come Niccolò Machiavelli e Leonardo da Vinci, quest'ultimo incaricato di valutare le difese cittadine. All'interno della Rocca si possono esplorare le segrete, gli spazi abitabili al piano terra e un terrazzo che offre una vista panoramica sulla città e sulle colline circostanti. Della struttura originale, oltre alla torre, rimane solo l'arco a sesto acuto che fungeva da ingresso principale. Dopo un intervento di restauro, la Rocca è stata riaperta al pubblico nel 1973 e da allora ospita la Collezione di Armi e la Collezione di Ceramiche.


ALTRI CASTELLI

Nel Comune di San Lazzaro, si trova Castel de Britti, antico borgo fortificato, appartenuto a Matilde di Canossa passato poi a Bologna. Da questo punto rialzato è possibile godere di un panorama mozzafiato su tutta la Valle dell’Idice. Proprio sulle colline tra Ozzano e Ca’ de Britti sorge il Castello merlato dei Malvezzi Campeggi in stile neomedievale toscano, ispirato al Palazzo Vecchio di Firenze, oggi sede di un bed and breakfast. L’edificio appare come un nostalgico ricordo del passato feudale della famiglia, proprietaria a Bologna di uno straordinario palazzo in via San Donato. Lo stile scelto intendeva rifarsi a quello medievale allora tanto di moda.

Purtroppo, non tutti i castelli hanno avuto la stessa buona sorte e sono quindi caduti in rovina. I loro interni un tempo grandiosi sono ora silenziosi e dimenticati. Il Castello di Zena a Pianoro, il Castello di Medelana a Marzabotto, le rovine della Rocca di Tossignano e il Castello Cantagallo sono solo alcuni esempi.

Su altre strutture storiche della pianura bolognese è stato il terremoto a causare danneggiamenti. Il Castello di Galeazza Pepoli, il Castello di Palata Pepoli a Crevalcore e il Castello della Giovannina a San Giovanni in Persiceto ancora oggi sono in fase di restauro, ma visibili dall’esterno in totale sicurezza.

CASTELLI COME RESIDENZE PRIVATE

Il territorio è costellato da altri castelli storici – un tempo maestose strutture difensive o residenze nobiliari - che rimangono come residenze private, offrendo solo scorci della loro grandezza in occasione di eventi speciali. Ne è un esempio la Rocca Isolani di Minerbio, un capolavoro dell'architettura bolognese del XVI secolo, oppure il Castello di San Martino di Soverzano, costruito nel 1411 come roccaforte difensiva.


Entrambi i castelli aprono i loro cancelli al pubblico in occasione di eventi speciali, offrendo un'opportunità unica di fare un salto nel tempo. In particolare, il Castello di San Martino di Soverzano, noto anche come Castello dei Manzoli, ogni anno – il primo fine settimana di ottobre – ospita nel suo parco esterno un’importante fiera annuale che rievoca i fasti antichi. 


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