10 posti da non perdere nel verde di Bologna
Aggiornato il 05 luglio 2023 Da Bologna Welcome
Percorrere i sentieri boschivi, immergersi nei parchi immensi e le oasi naturali, passeggiare tra le valli e gli alberi monumentali con un unico obiettivo: riempirsi i polmoni di ossigeno.
Costruita dal Conte Cesare Mattei sui resti dell'antico castello medievale di Matilde di Canossa, la rocchetta rispecchia la personalità colta ed eclettica del Conte, che ne diresse personalmente la costruzione “tenendo al suo comando artefici d'ogni mestiere”. La fusione di differenti stili architettonici come il gotico-medievale e quello moresco lo rendono un luogo senza tempo, ipnotico e fantastico, con un intreccio labirintico di sale sapientemente decorate. Il viaggio nelle stanze delle meraviglie del Conte Mattei inizia proprio dalla scalinata in pietra, sorvegliata da un ippogrifo e da un demone alato, rappresentante il male e quindi lasciato fuori dalle porte del castello.
È un complesso montuoso carsico di 25 km situato nel territorio tra Imola e Faenza e taglia trasversalmente le tre vallate dei fiumi Sillaro, Senio e Lamone. Caratterizzato da profonde grotte di valore speleologico e cunicoli misteriosi, è composto quasi interamente da selenite, una varietà di gesso che si deposita sotto forma di scaglie traslucide ed è il tratto gessoso più lungo d'Italia. Il parco è attraversabile a piedi e in mountain bike; ogni itinerario parte e arriva a un parcheggio dove è possibile lasciare l’automobile. È possibile richiedere gratuitamente i bastoncini presso il Centro Visita Ca’ Carnè di Brisighella (RA) e il Centro Visita La Casa del Fiume a Borgo Tossignano (BO).
È una delle aree protette di pianura dove esiste
un centro per il ripopolamento della testuggine palustre,
specie locale, messa a dura prova dalle testuggini
“esotiche” che stanno occupando l’intero habitat.
Così, proprio qui, ogni anno tante piccole tartarughe
crescono in vasche protette e vengono infine liberate
nell'ambiente circostante. Tra le attrazioni principali
della Bora ci sono gli uccelli che sono, indubbiamente,
tra le specie di più facile osservazione nell'area.
Nelle varie stagioni è però possibile ammirare anche
diverse farfalle, cavallette e mantidi religiose mentre
nelle grandi vasche del Centro Anfibi non mancano
rane, tritoni e libellule.
Il Parco, con i suoi 28 ettari sulle prime colline fuori porta, offre occasioni per scoprire i tesori naturalistici e storici del territorio: dagli itinerari a tema nel Parco di VillaGhigi e in altri parchi delle prime colline, fino a quelle più lontane, arrivando al Contrafforte Pliocenico o raggiungendo i panoramici scorci di Monteveglio. Inaugurato e aperto al pubblico nel 1975, il Parco è un prezioso spazio di biodiversità nel cuore della città, grazie al suo ricco mosaico di ambienti differenti. Se si osservano con attenzione gli ampi prati, siepi e arbusteti, è possibile scovare molte piante spontanee come primule, viole, orchidee e tulipani. Come eredità dal passato rurale dell’area non mancano di certo all’appello filari di peri, mandorli e dolcissimi fichi.
Il parco si estende nel settore centrale dell'Appennino bolognese e ospita il Lago di Suviana, uno dei laghi artificiali più estesi della regione, e il Lago di Brasimone, formatosi artificialmente a seguito della costruzione di dighe per la produzione di energia idroelettrica agli inizi del Novecento. Entrambi i laghi sono immersi nei boschi, tra alberi di faggio e splendidi esemplari di conifere. Ai laghi sono possibili numerose attività sportive tipo canottaggio e windsurf, sono inoltre presenti servizi di balneazione, aree di ristoro e pic-nic e, in ultimo, partono veri e propri sentieri escursionistici che conducono alla scoperta di cervi, caprioli, daini e cinghiali.
È uno dei territori in Italia più ricco di castagneti e qui la castagna è il frutto per eccellenza a marchio IGP, così celebre da essere oggetto del Museo della Civiltà del Castagno, all’interno di Palazzo Alidosi. Queste delizie rappresentano, fin dal Medioevo, la base dell'alimentazione della popolazione locale di montagna e intorno all'anno Mille, in Appennino, i castagneti da frutto presero il posto dei boschi di querce, diventando una vera e propria risorsa fondamentale tanto da essere chiamato “l'albero del pane”. Il borgo è stato dominio della famiglia Alidosi che lasciò in eredità l’omonimo Palazzo, oggi sede comunale e del Museo della Guerra della Linea Gotica, e Ponte Alidosi che sovrasta il fiume Santerno.
Il Parco del Corno alle Scale custodisce la cima più alta dell’Appennino bolognese, un massiccio che sfiora i 2000 metri ed è segnato fino alla cima della vetta dagli strati di arenaria da cui prende il suo nome: le “Scale”. Nella stagione invernale, le vette e la natura circostante si dipingono di bianco, accogliendo gli appassionati di sport invernali, tra i numerosi impianti di risalita. L'intera area verde conferma l'importanza naturalistica del luogo, merito delle interessanti aree geologiche e mineralogiche, e della rigogliosa flora e fauna che lo rendono meta ideale per escursionisti e sciatori. Costeggiando il caratteristico e sinuoso torrente Dardagna, si può raggiungere il vero gioiello del Parco: le spettacolari cascate costituite da ben 7 salti che, con il fragore delle acque, rompono il silenzio della faggeta e rendono questo luogo magico e suggestivo.
Questa maestosa residenza signorile di campagna, in passato denominata “casino” o palazzo, si può far risalire al secolo XVIII, quando nel 1783, tra le proprietà dei Conti Zambeccari compariva un fondo agricolo denominato “del Palazzo”. Dal 1973 ospita le esposizioni temporanee del Museo della Civiltà Contadina, l'archivio fotografico e la biblioteca. Il Museo è perfettamente immerso nella realtà che racconta, un luogo con una storia affascinante, ricco delle testimonianze di adattamento che si sono sviluppate intorno ad essa e, attraverso le sue sale, narra i cicli di lavoro e la vita quotidiana nelle campagne tra fine Ottocento e Novecento. Il parco è di "importazione” ed è definito romantico, “all'inglese”.
Il santuario si erge tra i boschi fitti e la variegata vegetazione dell'appennino bolognese, tra i comuni di Porretta Terme e Lizzano in Belvedere. Fu costruito per devozione all'immagine in terracotta della Vergine Maria che, secondo la credenza popolare, apparve sotto un grosso faggio poco distante. Il 26 luglio di ogni anno ricorre la festa di Sant’Anna durante la quale si avvia una processione che arriva fino al Borgo di Castelluccio, un piccolo gioiello incastonato nei monti nelle vicinanze. Il santuario si raggiunge in auto oppure attraverso un trekking, piuttosto impegnativo, ma emozionante. Nei dintorni sorge anche il Castello Manservisi, incantevole esempio di architettura neogotica, che conserva opere restaurate del pittore Giacomo Lolli.
Nel comune di Medicina, nella frazione Buda, è conservato un vero e proprio tesoro naturalistico: l’Oasi di Protezione della Fauna selvatica “Il Quadrone” che è stata istituita nel 1985 e si estende per circa 270 ettari. Di questi, 200 sono coltivati a cereali, girasoli ed erba medica mentre l’estesa zona umida custodisce numerose specie animali e vegetali. L’area è un’importante nodo della Rete Natura 2000, la rete ecologica europea che ha come finalità la tutela della biodiversità per contribuire al miglioramento della qualità della vita attraverso uno sviluppo sostenibile. All’interno dell’Oasi è stato realizzato un itinerario che, partendo dal Centro visite, permette di osservare i diversi ambienti con la relativa flora e fauna e si può praticare birdwatching.
Tra grotte, parchi e oasi la natura non è mai stata così divertente