La Bologna LGBTIQA+
Aggiornato il 23 giugno 2025 Da Jonathan Mastellari
Bologna è conosciuta anche per essere luogo con una lunga tradizione di apertura alle diversità e all’accoglienza delle minoranze. Già a partire dagli anni '70 in città furono aperti luoghi ritrovo e di divertimento in cui potesse ritrovarsi la comunità LGBTIQA+.
Palazzo D’Accursio è la sede storica del Comune di Bologna. Qui si sedette Marcella Di Folco quando fu eletta Consigliera comunale nel 1995, prima donna trans al mondo a ricoprire una carica pubblica. Precedentemente negli anni '70, periodo della sua attività cinematografica, lavorò con importanti registi tra i quali Federico Fellini, Roberto Rossellini, Dino Risi e Alberto Sordi. Nel 1988 diventò Presidente del MIT - Movimento di Identità Trans e nel 1997 vicepresidente dell’Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere. Sua fu l’idea di creare un consultorio per le persone transessuali, il primo al mondo, autogestito. Di fronte al muro di cinta posteriore rispetto all'entrata principale di Palazzo d'Accursio, possiamo inoltre trovare la Chiesa Evangelica Valdese (via Venezian 1), poiché sede del coro gay cittadino Komos - Coro LGBTIQA+ di Bologna.
È l’unica libreria di Bologna totalmente dedicata alla cultura LGBTQI e prende il nome dal simpatico cagnolino dei due proprietari che vi accoglie all’entrata. Ospita molto spesso presentazioni di libri ed incontri di approfondimento sulle tematiche LGBTIQA+. Su richiesta procura libri da tutto il mondo perché nata come commissionaria di editoria straniera nel 1975.
A Bologna, in Via Borgonuovo 4, nasce nel 1922 Pier Paolo Pasolini, regista e intellettuale italiano, simbolo della riscoperta e dello sviluppo dell’identità della comunità omosessuale italiana. Qui trascorre gli anni della sua formazione scolastica (frequentò il Liceo Galvani), dell'Università (Laurea in Lettere) e delle sue prime poesie. Nel 1955 fonda e dirige, assieme a Francesco Leonetti e Roberto Roversi, la rivista Officina. Nella Biblioteca Renzi della Fondazione Cineteca di Bologna ha sede il Centro Studi-Archivio Pier Paolo Pasolini che conserva tra l’altro documenti dell’artista, riviste, monografie e saggi di studiosi sull'opera di Pasolini, più di 1000 audiovisivi con i suoi film, fotografie e nastroteca di interventi vari di Pasolini.
Negli anni si sono susseguite varie forme di attivismo con giovani protagonisti di collettivi femministi, lesbici, omosessuali, trans, queer spesso legati a facoltà o ambienti universitari. Al civico 1 di via Zamboni, si trova quello che può essere definito un luogo storico di ritrovo e di divertimento della comunità LGBTQI, il Club Kinky (attualmente chiuso).
Negli anni ‘70 è stato uno dei primi locali della città ad accogliere senza pregiudizio la comunità LGBTQI, in un periodo storico in cui in Italia poche città avevano bar o club apertamente gay-friendly.
Il MIT, fondato nel 1982, è un'associazione di promozione sociale che difende e sostiene i diritti delle persone transgender e non binarie. Il movimento è impegnato a livello nazionale ed europeo nella lotta contro le discriminazioni legate all’identità di genere, fornisce servizi specifici e promuove importanti attività culturali. Ha sede in Via Polese 22 a Bologna dove sorgeva il Paquito, storico cruising bar della città, uno dei primi apparsi sul territorio nazionale.
Un giardino, situato tra le mura medievali e inaugurato nel 2012, dedicato ad uno dei più noti artisti ed attivisti del movimento gay bolognese, Stefano Casagrande, tra i fondatori del Cassero e ispiratore nel 1994 della manifestazione The Italian Miss Alternative per raccogliere fondi da destinare alle associazioni impegnate nella lotta all’Aids. E proprio a causa dell’Aids Casagrande è morto prematuramente nel 2000 a soli 39 anni.
Aperto nel 2015 è il primo "checkpoint" italiano, spazio community based dedicato e orientato verso la comunità queer dove tenere sotto controllo, attraverso test e screening sanitari, la propria salute sessuale e ricevere informazioni in merito. Questo luogo utilizza un approccio "peer", cioè è gestito da persone che vivono sulla propria pelle un'identità LGBTIQA+ e/o un'identità di persone HIV+.
È gestito dall'Associazione PLUS Persone LGBT+ sieropositive, la prima in Italia dedicata a persone LGBTIQA+ con HIV.
Questo antico magazzino del sale si trova nella Manifattura delle Arti, crocevia con la Cineteca, il MAMbo e i Dipartimenti di Musica e Spettacolo e di Scienze della Comunicazione dell’Università di Bologna.
Alla Salara hanno sede:
Porta Saragozza simboleggia la lunga presenza sul territorio bolognese della comunità LGBTQI. Non senza polemiche fu concesso nel 1982 a uno dei primi collettivi queer della città, il Circolo di cultura omosessuale 28 giugno, rimasto in questo luogo fino al 2002. Qui ora si trova il Museo della Beata Vergine di San Luca. Bologna è stata la prima città in Italia a creare un simbolo pubblico di Memoria della persecuzione nazifascista. A poca distanza si trovano i Giardini di Villa Cassarini dove, un triangolo di marmo rosa progettato dall’architetto Corrado Levi, ricorda quello che le persone omosessuali erano costrette a portare appuntato sulla casacca nei campi di sterminio. Ogni anno, il 27 gennaio e il 25 aprile, qui si tengono cerimonie di commemorazione in ricordo di questi eventi. Di fronte al monumento nel 2021 è stato inaugurato Piazzale Marcella Di Folco, in omaggio e tributo alla storica attivista del movimento trans.
Bologna è considerata la capitale storica del movimento LGBTIQA+ in Italia. Fin dagli anni '70 ha ospitato alcune delle prime realtà organizzate italiane, distinguendosi per l’impegno continuo nell’attivismo, nella promozione culturale e nella tutela dei diritti civili. Grazie alla sua nota apertura mentale, legata anche alla presenza della storica università, la città è generalmente considerata accogliente e sicura per le persone della comunità LGBTIQA+.
I luoghi segnalati nella brochure possono essere visitati liberamente o in autonomia. Alcuni siti sono aperti al pubblico con orari specifici, altri sono spazi all'aperto o visitabili su appuntamento. Consigliamo di verificare online, nei singoli siti ufficiali dei luoghi, eventuali aperture, eventi o mostre in corso.
Per approfondire la storia, gli eventi e le attività legate ai luoghi presenti nella brochure, puoi consultare il sito bolognawelcome.com. Ti consigliamo inoltre di visitare i siti web e i canali ufficiali delle realtà coinvolte, per organizzare al meglio la tua visita in base alle tue esigenze.
Sì, in alcuni periodi dell’anno vengono organizzati tour tematici o percorsi esperienziali legati alla storia e alla cultura LGBTQIA+ della città. Alcuni fanno parte di eventi speciali o festival su cui puoi tenerti aggiornato online.
Iniziativa realizzata nell'ambito del Patto di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti delle persone e della comunità LGBTIQA+ nella città di Bologna.
Giuseppe Seminario, già presidente del Cassero Center, è attivista per i diritti della comunità LGBTI+.
Gli abbiamo chiesto di raccontare la sua Bologna, una delle città in Italia con la comunità di associazioni e persone LGBTIQA+ più attiva e stimolante.
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