Giuseppe Seminario, attivista LGBTI+ di Bologna
Aggiornato il 04 maggio 2022 Da Bologna Welcome
Lo fa da quarant'anni, da quando il Circolo XXVIII Giugno nel 1982 ottenne l’affidamento e la gestione del Cassero di Porta Saragozza, da cui ha preso il nome. Dal 2002 la sede si è spostata nell'edificio della Salara, all'interno della Manifattura delle Arti, tra MAMbo, Cineteca e spazi del DAMS, dove abbiamo continuato a progettare e programmare attività e iniziative rivolte a tutta la città di Bologna, una delle città in Italia con la comunità di associazioni e persone LGBTQIAP+ più attiva e stimolante.
Nella Bologna di domani vorrei trovare meno disuguaglianze sociali, che continuano a persistere nonostante la percezione di un miglioramento; per farlo è necessario coinvolgere le persone che abitano la città tutti i giorni, senza rincorrere il decoro e combattere il degrado a suon di slogan.
Posso riportare un aneddoto costante, che restituisce la presenza del Cassero in città e il suo ruolo di catalizzatore. Molto spesso, e nelle situazioni più disparate dall'Agenzia delle Entrate al supermercato, quando ho fatto riferimento al Cassero, le persone con cui mi trovavo a parlare spontaneamente condividevano un ricordo vissuto negli spazi di Porta Saragozza o della Salara, o delle varie manifestazioni organizzate dal circolo, e lo facevano sempre con molto affetto.
I giardini di villa Cassarini, dove è presente
la lapide a forma di triangolo rosa in memoria delle vittime del nazifascismo,
una delle tappe obbligate delle celebrazioni del 25 aprile e sede di alcuni
pride cittadini ai quali sono molto legato. Ovviamente la Salara, da visitare
di giorno con il Centro di Documentazione Flavia Madaschi aperto e di sera
durante una serata danzante.
E poi, se devo pensare ai luoghi in cui mi sento a
casa, mi vengono in mente il Barattolo e il Moustache, dove bere in compagnia, Libreria Igor e Senape Vivaio Urbano, dove vado sempre per
acquistare libri e piante in un'atmosfera di familiarità e accoglienza.
Busone, l'insulto in bolognese rivolto alle
persone omosessuali.
Può sembrare strano ma, da attivista, ho imparato a
riappropriarmi in maniera ironica e orgogliosa delle parole usate per
insultare me e la comunità di cui faccio parte.
Bologna si racconta è una rubrica di Promenade
La Bologna di oggi, fatta da chi lavora dietro le quinte, si impegna nel sociale e nella promozione territoriale, di eccellenze, di bolognesi di origine e adozione.