L'antico ghetto ebraico
Aggiornato il 28 febbraio 2020 Da Comune di Bologna
L’antico ghetto ebraico, in pieno centro medievale, conserva ancora oggi la sua struttura originaria. Un dedalo di viuzze e passaggi sospesi, ponti coperti e piccole finestre che racconta la storia di un’intera comunità, costretta a vivere in un'area specifica delle città italiane dallo Stato della Chiesa a partire dal 1556.
Gli ebrei di Bologna vissero qui fino al 1569, quando furono espulsi una prima volta, e poi nuovamente tra il 1586, quando fu loro permesso di rientrare in città, e il 1593, anno della cacciata definitiva.
L’arteria principale del Ghetto è via dell’Inferno, verso la quale confluisce un intreccio di altre piccole stradine: via de' Giudei (un tempo via S. Marco e poi via delle due Torri), via Canonica (un tempo via Canonica S. Donato), vicolo di S. Giobbe, vicolo Mandria, via del Carro e via Valdonica. Il suo nome forse rimanda al suo essere una via buia e mal frequentata.
Proprio su questa via, al numero 16 si affaccia l’edificio religioso più importante del ghetto, restituito alla città dopo un restauro radicale (1955): si tratta della antica sede della Sinagoga, costruita a metà del 1800 e, in seguito, gravemente danneggiata dalla guerra.
Diversi erano gli ingressi al quartiere, tutti costantemente sorvegliati, aperti al mattino e sigillati al tramonto: uno all'inizio di via de’ Giudei, un altro all'incrocio tra via del Carro e via Zamboni, un terzo in via Oberdan in corrispondenza dell’arco che dà su vicolo Mandria.
L’unico accesso all’ex ghetto oggi riconoscibile è il Voltone di Palazzo Manzoli-Malvasia che collega la chiesa di San Donato (XVIII secolo) all'antico Palazzo Manzoli, poi Malvasia, di origini duecentesche, di cui restano solo alcuni archi di porte.
Il ghetto è certamente una delle zone più interessanti e suggestive dell’intero tessuto urbano, definita dai muri di palazzi appartenuti a ricchi mercanti e banchieri ebrei e animata da botteghe artigiane.
Per approfondire la storia della comunità ebraica a Bologna, si può visitare il Museo Ebraico inaugurato il 9 maggio 1999. Istituito allo scopo di conservare, studiare, far conoscere e valorizzare il ricco patrimonio culturale ebraico profondamente radicato a Bologna e in molte località dell'Emilia Romagna.