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Storia di quartieri a Bologna: l'antico ghetto ebraico

Aggiornato il 26 settembre 2025 Da Bologna Welcome

L’antico ghetto ebraico, in pieno centro medievale, conserva ancora oggi la sua struttura originaria. Un dedalo di viuzze e passaggi sospesi, ponti coperti e piccole finestre che racconta la storia di un’intera comunità, costretta a vivere in un'area specifica delle città italiane dallo Stato della Chiesa a partire dal 1556.

Scopri la storia che caratterizza questa speciale zona di Bologna e perditi tra le viuzze per assaporare la calma e i colori del quartiere ebraico lontano dalla frenesia del centro storico:

  • La storia della comunità ebraica

Nel cuore del centro medievale, l’antico ghetto ebraico di Bologna conserva ancora oggi la sua struttura originaria: un dedalo di viuzze, passaggi sospesi, ponti coperti e piccole finestre.
Dal 1556 lo Stato della Chiesa impose agli ebrei di vivere qui, in uno spazio delimitato e sorvegliato.

Gli ebrei vi rimasero fino al 1569, quando furono espulsi una prima volta, e poi nuovamente tra il 1586, quando fu loro permesso di rientrare in città, e il 1593, anno della cacciata definitiva.

Il cuore del quartiere è via dell’Inferno, probabilmente così chiamata per la sua scarsa illuminazione e la fama poco rassicurante.

Da qui partono strette stradine:

  • via de' Giudei (un tempo via S. Marco e poi via delle due Torri)
  • via Canonica (un tempo via Canonica S. Donato)
  • vicolo di S. Giobbe
  • vicolo Mandria
  • via del Carro
  • via Valdonica

➝ Nel gennaio 2020 anche a Bologna sono state collocate le prime 15 pietre d'inciampo: in via de' Gombruti 9, via del Cestello 4, Strada Maggiore 13 e via Rimesse 25.


Pietre d'inciampo in via de' Gombruti 9; via storiaememoriadibologna.it

  • La Sinagoga e gli edifici religiosi

In via dell’Inferno 16 si trova antica sede della Sinagoga, costruita a metà Ottocento. Danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale, fu restaurata nel 1955 e restituita alla città.

Ad oggi la Sinagoga, ancora in uso, consta di una grande e piccola struttura aperte al pubblico e visitabili con tour guidato previa prenotazione.➝Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale

©comunitaebraicabologna.it

  • Gli accessi al quartiere

Il ghetto era chiuso da ingressi sorvegliati, aperti al mattino e sigillati al tramonto:

  • via de’ Giudei
  • incrocio via del Carro e via Zamboni
  • via Oberdan, presso l’arco che conduce a vicolo Mandria

L’unico accesso all’ex ghetto oggi riconoscibile è il Voltone di Palazzo Manzoli‐Malvasia, collegamento tra la chiesa di San Donato (XVIII secolo) e l’antico palazzo duecentesco, Palazzo Manzoli, poi Malvasia.

 

  • Un quartiere suggestivo da scoprire

Oltre al valore storico, il ghetto ebraico è uno dei luoghi più caratteristici di Bologna:

  • palazzi di ricchi mercanti e banchieri ebrei
  • botteghe artigiane ancora vive
  • atmosfera raccolta e autentica

 

  • Il Museo Ebraico di Bologna

Per approfondire la storia della comunità ebraica, non perdere il Museo Ebraico di Bologna, inaugurato il 9 maggio 1999, in via Valdonica 1/5. Il museo, che ha sede nel cinquecentesco palazzo Pannolini, edificio di proprietà del Comune di Bologna, custodisce e valorizza un patrimonio unico, legato alla città e all’intera Emilia‐Romagna.

Il Museo si estende per ben 500 mq., il cui interno è suddiviso in tre sezioni destinate alla collezione permanente, attività temporanee al piano terra e al centro di documentazione al primo piano.


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