Michelangelo, statua in San Domenico

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Itinerario Michelangelo e Bologna: movimento ed espressività

Aggiornato il 13 novembre 2025 Da Bologna Welcome

Questo itinerario nasce in occasione della mostra “Michelangelo e Bologna” a Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni, ma vuole restare come guida per scoprire i luoghi cittadini che segnarono la formazione del grande artista. Bologna, infatti, custodisce le tracce del giovane Michelangelo, che qui trovò ispirazione nei maestri del Quattrocento e nel fervido clima culturale cittadino. Dalle sculture di Jacopo della Quercia e Niccolò dell’Arca al ricordo di Dante, fino alle commissioni dei Bentivoglio (famiglia dei principali mecenati del Rinascimento bolognese), un itinerario per scoprire i luoghi che segnarono la sua formazione e ne influenzarono lo stile.

Tappe dell'Itinerario:

Infine, alcune FAQ sull'itinerario e su come approfondire l'argomento

Tappe del percorso:

Basilica di San Domenico

Piazza S. Domenico, 13

In questo luogo, tra le sue antiche cappelle, si celano opere d’arte di grande valore. In particolare, spicca l’Arca di San Domenico: iniziata da Nicola Pisano e proseguita, nel 1469, da Niccolò dell’Arca. Qui intervenne anche Michelangelo, che realizzò le statue dei santi Procolo e Petronio, oltre all’angelo reggicandelabro. In queste opere si colgono chiaramente le innovazioni formali che stava elaborando, ispirandosi allo stile di Jacopo della Quercia.



Archiginnasio e piazza Galvani

Piazza Luigi Galvani, 1

Il Palazzo dell’Archiginnasio fu la prima sede unificata dell’Università di Bologna, costruito tra il 1562 e il 1563. Oggi ospita una prestigiosa biblioteca, dove è conservata una celebre edizione della Commedia di Dante del 1481. Dante fu per Michelangelo una profonda fonte d’ispirazione, sia nella pittura sia nella poesia. Nell’adiacente Piazza Galvani, una targa ricorda che qui lo scultore realizzò, nel 1506, la statua in bronzo di Giulio II, poi distrutta dai bolognesi.



Basilica di San Petronio

Piazza Maggiore

Dalla facciata, così caratteristica e riconoscibile, possiamo già intuire le innovazioni stilistiche che il cantiere di San Petronio ha introdotto nel panorama artistico. Le splendide sculture che decorano il portale centrale sono opera di Jacopo della Quercia, l’artista che contribuì in modo decisivo al superamento del linguaggio gotico in Italia. I drappeggi profondi delle vesti e la forte espressività dei volti devono aver influito sullo stile di Michelangelo.



Santuario di Santa Maria della Vita

Via Clavature, 8/10

Nel 1463 Niccolò dell’Arca consegnò all’Ospedale di Santa Maria della Vita il suo capolavoro: un gruppo di sette sculture in terracotta policroma raffiguranti il Compianto sul Cristo morto. Ancora oggi è difficile stabilire con certezza l’originaria disposizione delle figure. Questo intenso “teatro del dolore”, carico di espressività nei volti, nei gesti e nei panneggi, colpì profondamente il giovane Michelangelo, che si definiva prima di tutto scultore.


Foto di Elettra Bastoni

Museo Civico Medievale

Palazzo Ghisilardi Via Alessandro Manzoni, 4

Attraverso le sale di questo museo è possibile ammirare manufatti e opere di grande pregio. In particolare, nelle sezioni dedicate ad armi e armature, sono esposte diverse tipologie che richiamano la celebre vicenda della mirabile daga dorata, simile alla cinquedea che Michelangelo fu incaricato di forgiare durante i suoi soggiorni a Bologna, su commissione di Pietro Aldobrandini. La fama delle lame bolognesi era tale da superare persino la rinomata produzione fiorentina.


Oratorio di Santa Cecilia

Via Zamboni, 15

Nel 1505 Giovanni II Bentivoglio commissionò ai suoi artisti di corte Francesco Francia, Lorenzo Costa e Amico Aspertini, un ciclo di affreschi dedicato alle Storie dei Ss. Valeriano e Cecilia. Questo ciclo rappresenta l’ultima grande impresa decorativa dei Bentivoglio. Sebbene la narrazione mantenga un carattere corale, emergono variazioni nei toni e nelle poetiche dei diversi artisti: dai ritmi armoniosi e misurati di Francia alle tensioni più inquietanti di Aspertini.


Pinacoteca Nazionale di Bologna

Via delle Belle Arti, 56

La Pinacoteca Nazionale di Bologna nasce come raccolta d’arte e documenta l’evoluzione della pittura attraverso opere che spaziano dal Medioevo al Settecento. Particolarmente significativa è la sezione dedicata al Cinquecento, dove spiccano pale d’altare provenienti dalle soppressioni napoleoniche, realizzate da artisti bolognesi, ferraresi e forestieri. Una tappa imprescindibile per comprendere il ricco contesto culturale che Michelangelo trovò a Bologna.


Basilica di San Francesco – tombe dei glossatori

Piazza Malpighi, 9

Tra i primi esempi in Italia di architettura gotica di chiara derivazione francese, questa basilica risalente al XIII secolo conserva opere di grande pregio, che Michelangelo ebbe occasione di ammirare, in particolare i mausolei dei glossatori. Questi si trovano all’esterno, accanto agli archi rampanti, e risalgono al Duecento. Le documentazioni giunte fino a noi mostrano come il grande artista fiorentino guardasse con vivo interesse anche all’arte del passato.


Foto di Piergiorgio Sorgetti

Palazzo Pepoli – Museo della Storia di Bologna

Via Castiglione 10

Un excursus completo e imprescindibile sulla storia e l’evoluzione di Bologna attraverso i secoli. Un’opportunità per cogliere la vivacità culturale e artistica di una città che ha ospitato eventi storici e personalità che hanno lasciato un’impronta significativa nella storia. Un’occasione preziosa per approfondire anche il periodo rinascimentale, durante il quale Michelangelo fu presente in città in due diverse occasioni, lasciando un segno inconfondibile.


Scarica qui la brochure sull'itinerario Michelangelo e Bologna

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Perché Michelangelo e Bologna?

Michelangelo ebbe modo di soggiornare due volte nella città felsinea fra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento. Michelangelo fuggì a Bologna nel 1494, dove, ospitato da Giovan Francesco Aldrovandi, si dedicò alla lettura dei classici, fu ispirato dalle opere di Jacopo della Quercia e dalla pittura ferrarese, e collaborò al completamento dell'Arca di San Domenico, scolpendo le figure dei Santi Petronio e Procolo e l'angelo reggicandelabro. Nel 1506, Michelangelo tornò a Bologna su commissione di Papa Giulio II per creare una sua statua bronzea destinata alla facciata di San Petronio, opera che fu poi distrutta.

Esistono delle visite guidate a tema Michelangelo e Bologna?

Sì, diverse realtà museali e culturali sono a tua disposizione per guidarti negli itinerari dedicati a Michelangelo e Bologna. Per maggiori informazioni puoi visitare i siti genusbononiae.it e dearguests.com per scoprire le date delle visite guidate.

Quali sono gli orari di apertura dei luoghi indicati in questo pieghevole?

Tutte le informazioni relative agli indirizzi, agli orari di apertura e ai contatti sono disponibili sul nostro sito. Bologna Welcome è in contatto con i siti museali e i luoghi della cultura presenti in questa pubblicazione e sul sito. Tuttavia, ti invitiamo a verificare anche i siti ufficiali dei luoghi che intendi visitare per essere certo di poter programmare la visita secondo le tue esigenze.

Dove posso trovare maggiori informazioni su Michelangelo e Bologna?

Se ti trovi in città puoi visitare il punto informativo turistico Bologna Welcome per ricevere ancora più informazioni.

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A cura di
Redazione di Fondazione Bologna Welcome
Si occupa della comunicazione, promozione e valorizzazione di luoghi, esperienze, itinerari ed eventi dell'area metropolitana di Bologna e del Territorio Turistico Bologna-Modena in ambito culturale, turistico, sportivo. Gestisce e cura i contenuti del sito bolognawelcome.com.
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