Cosa rimane dell'Art Week?
Pubblicato il 20 marzo 2023 Da Bologna Welcome
Nonostante l’art week bolognese si svolga da sempre
in inverno, rimane sicuramente uno dei momenti più caldi dell’anno in città. Si
è appena conclusa l’edizione 2023 di Arte Fiera Bologna, che ormai già
da diverse edizioni viene accompagnata dai tanti appuntamenti di arte
contemporanea facenti parte del programma Art City, che vede appunto
il coinvolgimento di numerosi spazi in città, e nell’area
metropolitana.
Ma cosa poter vedere ancora?
Per gli amanti dell’arte e i curiosi, c’è una
bella notizia, non tutto fortunatamente si è concluso in questa settimana. Le
mostre, e i progetti espositivi da godersi sono ancora tanti, e qui
potete trovare qualche suggerimento.
Al MAMbo prosegue fino al 7 maggio, la splendida mostra dedicata ad uno degli artisti visivi e registi italiani più importanti: Yuri Ancarani con “Atlantide 2017-2023”, un viaggio all'interno del processo di ricerca e dei numerosi materiali prodotti nell’arco di circa sei anni, prima, durante e dopo la realizzazione del film, sui quali l’artista ha operato una selezione, dando loro una nuova formalizzazione. In un'atmosfera avvolgente e immersiva il pubblico potrà seguire una extra-narrazione che va oltre il lungometraggio, grazie a una serie di contenuti inediti prodotti per la mostra.
Sempre al MAMbo, nella project room, rimane fino
al 14 Maggio, “Viola! Pablo Echaurren e gli indiani metropolitani”,
il nuovo progetto espositivo a cura di Sara De Chiara, che offre l’occasione di
approfondire per la prima volta il rapporto di Pablo Echaurren (Roma,
1951) con il contesto bolognese, attraverso una selezione di opere realizzate
tra il 1977 e il 1978, di pagine di Lotta Continua, di collage, fanzine e
illustrazioni ispirate agli avvenimenti e alla poetica del Settantasette.
Tra le gallerie del centro storico segnaliamo:
- alla Galleria Stefano Forni, fino al 31 Marzo,
la mostra “Quasi Tutto” di Gianriccardo Piccoli. Le opere hanno
un dentro e un fuori e la tela, come un teatrino delle apparizioni, accoglie
oggetti, disegni, calchi in cera, sculture o sagome in fil di ferro, veline
colorate, manufatti di carta: piccoli elementi indiziari che portano a
riflettere sull’intera esistenza.
- alla Galleria Studio G7, fino all'8 Aprile,
la mostra “Apoptosi” nona personale degli artisti Anne e
Patrick Poirier, accompagnata dal contributo critico di Leonardo Regano.
Una serie di lavori storici e di nuova produzione compongono un progetto
inedito capace di riscoprire alcuni dei materiali ricorrenti del loro fare arte
– foglia d’oro, resina, fotografia stereoscopica, elementi naturali, gesso.
- alla Otto Gallery, fino al 15 Aprile, la
mostra “Se è vero che la notte porta consiglio” di Luca
Caccioni, una serie di opere dai titoli allusivi, dove trasparenze e
riflessi, effetti plastici e di sfumato trovano un equilibrato accordo con
forme evanescenti che galleggiano su velature stese su una superficie reattiva
come l'alluminio.
Santa Maria Della Vita, fino al 19 Marzo,
ospita “Bruno Pulga Ventidue” a cura di Genus Bononiae. percorso
espositivo si compone delle opere donate a Genus Bononiae dal nipote Giulio. Profondo
è il rapporto che lega Pulga a Bologna: qui si formò all’Accademia di Belle
Arti con Giorgio Morandi e Virgilio Guidi e qui si affermò, insieme agli altri
membri dell’Ultimo Naturalismo di Francesco Arcangeli, come uno dei più
originali interpreti della corrente informale in Italia.
L’Opificio delle Acque, fino al 22 Marzo,
ospita la mostra fotografica “Acqua di rose” di Claudio
Koporossy - illustre interprete di numerose esposizioni italiane e
internazionali (Londra, San Pietroburgo, Reggia di Peterhof, Kuwait, Roma,
Napoli, Ferrara, Il Vittoriale degli Italiani); Koporossy ha consacrato all’acqua
il suo sentire, in una suite di scatti elegantissimi.
Presso gli spazi di ADIACENZE, fino al 23 Marzo,
trovate P.E.D.R.O. (Parassitare Eventuali Disastri Ripetendoli Ovunque) -
un progetto trans-disciplinare di Carolina Cappelli, pensato come contenitore
di differenti episodi, e approcci allo stesso materiale visivo. Partito nel
2022 come laboratorio di pratiche performative e immagini in movimento per over
sessanta presso la Casa della Cultura “Italo Calvino” di Calderara di Reno e
sviluppatosi come mockumentary, P.E.D.R.O. approda negli spazi di Adiacenze
sotto forma di progetto espositivo, attraverso cui ripercorrere e immergersi
negli scenari immaginati dall’artista.
Da Paradisoterrestre, fino al 25 Marzo,
trovate una mostra completamente dedicata a opere d’arte e oggetti di design in
edizione limitata. “LIMITED” si pone nel programma espositivo
della galleria come uno dei possibili tratti unitari tra arte e design, i due
mondi che la animano e che ne caratterizzano la scoperta.
Al Padiglione de l’Esprit Nouveau, fino al 26 Marzo, proseguono le celebrazioni avviate nel 2022 per il centenario dalla nascita dell’artista Jonas Mekas, con la mostra “Under the Shadowof the Tree” curata dal duo Francesco Urbano Ragazzi. L’esposizione pone in dialogo l’edificio con un corpus di opere di Mekas, che porta fuori dal grande schermo i suoi diari filmici. L’intero padiglione è riempito dai suoni degli audio-diari con cui l’artista ha registrato lo scorrere della vita a New York.
Presso gli spazi di The Room, fino al 30 Marzo,
potete visitare la mostra “DREAMTIGERS” a cura di Laura Rositani,
una collettiva di artiste nazionali e internazionali che presenta in
esposizione le opere di Lula Broglio, Alejandra Hernández, Joanne Leah, Sara
Lorusso, Sara Scanderebech, Ayomide Tejuoso (Plantation). Il progetto nasce
dalla collaborazione tra Mulieris Magazine, e il concept studio
specializzato nella comunicazione della sostenibilità The Room, per
rafforzare il comune impegno a contrastare qualsiasi forma di discriminazione,
e a garantire la pari opportunità di genere in accordo con il 5 SDG’s
dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Da Ph Museum Lab, fino al 6 Aprile, potete
visitare la mostra multimediale “Augmented Rome” dell’artista Priscilla
Pallante. L'artista crea la mappatura sonora di nove siti romani di
interesse storico, raccoglie voci e rumori della città, materializzando le
frequenze al fine di generare una visione e una versione parallela di Roma.
A Palazzo Boncompagni, fino al 10 Aprile,
trovate la mostra di Aldo Mondino, “Impertinenze a Palazzo”
a cura di Silvia Evangelisti. Aldo Mondino, straordinario ed eclettico
artista, ha operato dagli anni della Pop Art e dell’Arte Povera
fino ai primi anni del nostro secolo con originalità e raffinata ironia. La
mostra presenta una quindicina di opere di grandi dimensioni, scelte in ragione
del loro rapporto con la straordinaria sede dell'esposizione, e a testimonianza
non solo della grande inventiva e qualità delle opere, ma anche della capacità
di Mondino di scegliere in modo geniale i materiali dei suoi lavori.
Alla Fondazione MAST, fino al 1° Maggio,
ospita i lavori dei cinque finalisti del MAST Photography Grant on Industry and Work – Farah Al Qasimi, Hicham Gardaf, Lebohang Kganye, Maria
Mavropoulou e Salvatore Vitale – tutti accomunati da un’attenzione particolare
verso i mutamenti che interessano l’essenza stessa del lavoro.
A Palazzo Fava, fino al 1° Maggio, la mostra “Fattori.L’umanità tradotta in pittura”, realizzata in collaborazione con
l’Istituto Matteucci, a cura di Claudia Fulgheri, Elisabetta Matteucci e
Francesca Panconi studiose e profonde conoscitrici della vasta produzione
fattoriana, presenta una straordinaria selezione di oltre 70 opere della
produzione del maestro indiscusso della macchia Giovanni Fattori, eccezionale
precursore della modernità̀ del XX secolo.
Alla Fondazione Lercaro, fino al 28 maggio, vi aspetta la mostra “Vanitas. Emblemi per una riflessione” a cura di Claudio Calari in collaborazione con la Collezione Merlini curata da Mariella Gnani - cinque opere della prestigiosa Collezione Merlini restano emblematiche per la costruzione di una mise en scéne affascinante, e dentro alla quale si specchiano tutte le peculiarità della Vanitas. Gli autori scelti per questa indagine sono: Franco Francese, Ennio Morlotti, Renato Guttuso e Gianfranco Ferroni.
L’Opificio Golinelli ospita fino il 28 Maggio,
la mostra “Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di UlisseAldrovandi” - un connubio originale tra reperti e oggetti delle
collezioni museali dell’Ateneo bolognese, originali exhibit
tecnico-scientifici immersivi e interattivi, quadri di Bartolomeo Passarotti,
Giacomo Balla, Mattia Moreni, opere d’ arte – dipinti, sculture e installazioni
– di Nicola Samorì e oggetti, strumenti, video e immagini provenienti dall’Agenzia
Spaziale Europea, che esprimono una visione unitaria della cultura e di
alleanza tra arte e scienza, che qui è riproposta al pubblico in un percorso di
ricerca tra passato e scenari futuribili.
Presso gli spazi del CUBO in Torre Unipol, fino
al 31 Maggio trovate “Ways of seeing”, la mostra personale di
Quayola (Roma, 1982) tra i più importanti esponenti della media-art
a livello internazionale, a cura di Federica Patti. Il visitatore si
trova a vivere un’esperienza estetica unica e sublime, che riecheggia quella di
Turner e dei pittori romantici: una specie di magia, risultato del rapporto fra
uomo, natura, arte e tecnologia.
Al Museo della Specola, fino al 31 Maggio, c’è
la possibilità di vedere l’installazione di Cuoghi Corsello “Mostri. Noi,
gli altri sé stesso” a cura di Luca Ciancabilla. Un tunnel
spazio-temporale disegnato al centro della Specola, che si riversa nel cielo
come un buco metafisico, verso l’infinito e lo sconosciuto.