Omaggio a Giorgio Morandi ©Mary Ellen Bartley

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Cosa rimane dell'Art Week?

Aggiornato il 20 marzo 2023 Da Bologna Welcome

Anche quest’anno la settimana dell’arte bolognese capitanata da Arte Fiera è giunta al termine. Ma tutti gli appassionati e curiosi non devono temere, ci sono ancora tante mostre da visitare di questa edizione di Art City 2024

Ma cosa poter vedere ancora ancora degli eventi di Art City 2024?

Special Projects dedicati a Giorgio Morandi:

  • COLLEZIONI COMUNALI D’ARTE - PALAZZO D’ACCURSIO, fino al 25 febbraio, Piazza Maggiore 6: la mostra Morandi’s Objects. Le fotografie di Joel Meyerowitz, a cura di Giusi Vecchi, introducono all’universo oggettuale di Giorgio Morandi presentando una selezione di 17 scatti dal nucleo complessivo di 23 opere che il celebre fotografo statunitense ha generosamente donato al Museo Morandi nel 2015 e nel 2024.
  • CASA MORANDI, fino al 5 maggio, Via Fondazza 36: “Morandi metafisico. Tre disegni, Una storia”: tre disegni di gusto metafisico dell’artista a cura di Lorenza Selleri.
  • MUSEO MORANDI, fino al 7 luglio, Via Don Minzoni 14: “Mary Ellen Bartley: MORANDI’S BOOKS. Le fotografie di Mary Ellen Bartley sono il risultato di una residenza svolta a Bologna nel 2020 da cui, dopo aver visitato lo studio e la casa di Morandi, è nato il progetto Morandi’s books, una serie fotografica di sue personali composizioni costruite con i libri appartenuti a Giorgio Morandi, oggi conservati nella casa-museo di via Fondazza.

Esprit Noveau

Bologna moderna e contemporanea: arte e architettura

Visita il Padiglione de l'Esprit Nouveau, ideato da Le Corbusier, e le torri progettate da Kenzo Tange

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Dal programma istituzionale di Art City:

  • DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE DELL’ALMA MATER STUDIORUM, UNIVERSITA’ DI BOLOGNA – PALAZZO MALVEZZI, fino al 9 febbraio, Via Zamboni 22: La mostra di Emilio Isgrò “Cancellazione dei Codici - Civile e penale”, a cura di Cristina Mazzantini, Lorenzo Balbi e Marco Bazzini presenta testi giuridici, in particolare il Codice civile e il Codice penale, sui quali Isgrò è intervenuto con la sua cifra espressiva, ovvero cancellando parti del testo, col fine di proporre una diversa riflessione sul significato di convivenza comune.
  • LABORATORIO DEGLI ANGELI, fino al 10 febbraio, Via Degli Angeli 32: “Atelier dell’Errore – IDOLO” a cura di Leonardo Regano, un intervento site-specific di Atelier dell’Errore (AdE) fondato dall’artista Luca Santiago Mora. “IDOLO” presenta un’installazione dedicata che riunisce la complessità dei loro diversi linguaggi espressivi: disegno, video, fotografia, scultura.
  • OPIFICIO DELLE ACQUE, fino al 10 febbraio, Via Monaldo Calari 15: “Torna, canale” è un progetto installativo site-specific di Luca Campestri a cura di Olivia Teglia. Il titolo evoca un ritorno, un disvelarsi: il lavoro genera una narrazione retrospettiva, ipnagogica e mentale a metà tra l’immaginifico e il reale.
  • ORATORIO DI SAN FILIPPO NERI, fino all’ 11 febbraio, via Manzoni 5: L’installazione di Luca Monterastelli “Storia di un onest’uomo”, a cura di Alessandro Rabottini, riscrive gli oggetti che appartengono al luogo creando un nuovo paesaggio, in cui gli elementi si accumulano in barricate, trasformandolo in uno scenario che ricorda un rifugio capace di assecondare il nostro bisogno di protezione da un mondo sempre prossimo al collasso.
  • MUSEO CIVICO D’ARTE INDUSTRIALE E GALLERIA DAVIA BARGELLINI, fino all’ 11 febbraio, Via Strada Maggiore 44: Le sculture inedite che Pegah Pasyar propone nella mostra “Mnemosine” curata da Marco Baldassari riportano lo sguardo interiore alla memoria ed al ricordo, ad un momento dove tormento e felicità convivono. 
  • DIPARTIMENTO EDUCATIVO DEL MAMBO, fino all’ 11 Febbraio, Via Don Giovanni Minzoni 14: Una mostra personale di Adele Dipasquale a cura di Artierranti. Il lavoro dell’artista si concentra su suono e non comunicazione come terreni in cui andare oltre per scardinare vecchi meccanismi di potere e di normatività imposta. “I swallowed a butterfly” indaga l’alfabeto farfallino come sistema di comunicazione non convenzionale. 
  • PALAZZO DE’ TOSCHI, fino al 18 febbraio, Piazza Minghetti 4/D: Abbandona gli occhi, un progetto speciale di Patrick Tuttofuoco, uno degli artisti italiani più noti e apprezzati della sua generazione. La mostra, a cura di Davide Ferri presenta forme e modalità emblematiche della pratica dell’artista fin dagli esordi.


  • GARAGE BENTIVOGLIO, fino al 24 febbraio, Via del Borgo di San Pietro 3/A: Agostino Iacurci, “Ruinenlust, 2024”. L’immaginario e i mondi che l’artista abita e costruisce hanno numerose similitudini con il lavoro di Felice Giani: entrambi hanno spesso come fondamento i modi e le forme dell’architectura picta, che si mischiano e si arricchiscono delle loro differenti ossessioni. 
  • MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO, fino al 25 febbraio, Via dell’Archiginnasio 2: La mostra “Indispensabile” di Giovanni Morbin, a cura di Daniele Capra, è costituita da una cinquantina di lavori di natura scultorea e documentativa realizzati dalla metà degli anni Ottanta a oggi, e da nuove performance realizzate per questa occasione. 
  • MUSEO CIVICO MEDIEVALE, fino al 3 marzo, Via Manzoni 4: “Contatti Indicibili”, bipersonale di Giovanna Caimmi e Giulia Dall’Olio a cura di Maria Chiara Wang. Il progetto espositivo nasce come manifesto per un ritorno alla percezione, alla riscoperta di quell’insieme di sensorialità, sensibilità e istintività quali elementi fondamentali per instaurare un dialogo con l’opera. 
  • ESPRIT NOUVEAU, fino al 3 marzo, Piazza della Costituzione 11: Opus Novum#6 - Luisa Lambri, “L’Esprit Nouveau” a cura di Simone Menegoi: mostra fotografica di Luisa Lambri. 
    -> Partecipa alla visita guidata il 25 febbraio, 1, 2 e 3 marzo


  • ALCHEMILLA, Palazzo Vizzani, fino al 16 marzo, Via Santo Stefano 43: “The Painting Race”, progetto espositivo e performativo del trio di artisti italiani anonimi CANEMORTO, a cura di Antonio Grulli.
  • FONDAZIONE DEL MONTE DI BOLOGNA E RAVENNA, fino al 17 marzo, Via delle Donzelle 2: “Greta Schödl. Il tempo non esiste”, il titolo dell’esposizione curata da Silvia Evangelisti e Valentina Rossi rimanda all’inesistenza del concetto di tempo.
  • MUSEO EBRAICO, fino al 17 marzo, Via Valdonica 1/5: “Uova e tramezzi” è l’innesco del progetto che Giuseppe De Mattia sviluppa negli spazi della collezione permanente, a cura di Gabriele Tosi. In un luogo dedicato alla memoria storica, l’artista cala un racconto apparentemente minore che, mirabolante e concreto, mette in luce il ruolo di immagini e parole nella costruzione dei ricordi.
  • VILLA DELLE ROSE, fino al 24 marzo, Via Saragozza 228/230: La personale “Sergio Lombardo 1960-1970” intende gettare una nuova luce sul decennio iniziale della carriera dell’artista e psicologo romano Sergio Lombardo, tra i principali protagonisti che hanno rinnovato il linguaggio artistico europeo e internazionale.
  • PALAZZO BONCOMPAGNI, fino al 2 giugno, Via Del Monte 8: La mostra Mimmo Paladino nel Palazzo del Papa curata da Silvia Evangelisti in collaborazione con l’artista, presenta importanti opere, dipinti e sculture di grandi dimensioni, a documentare la sua ricerca negli ultimi vent’anni.




  • MAMBO – SALA DELLE CIMINIERE, fino al 5 maggio, Via Don Giovanni Minzoni 14: La mostra Ludovica Carbotta. “Very Well, on My Own, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì presenta oltre 100 opere che ripercorrono la poliedrica produzione dell’artista torinese incentrata sull’esplorazione del concetto di immaginazione. 

  • CUBO e il MUSEO D’IMPRESA DEL GRUPPO UNIPOL, fino all’ 11 maggio, Piazza Sergio Vieira de Mello, 3/5: Il complesso e articolato progetto espositivo di das.07 Tempi Nuovi propone due esposizioni di Stefano Non, e una serie di incontri incentrati sul rapporto tra creazione artistica ed estetica tecnologica, a cura di Claudio Musso. 

  • MAMBO – PROJECT ROOOM, fino al 26 maggio, Via Don Giovanni Minzoni 14: Lynda Benglis e Properzia de' Rossi: Sculpitrici di capriccioso e destrissimo ingegno, progetto espositivo a cura di Lorenzo Balbi che istituisce un dialogo inedito tra Properzia de' Rossi, artista bolognese nata nel 1490 e morta nel 1530, considerata la prima donna scultrice nella storia dell'arte nonché unica donna ad avere una biografia all'interno delle Vite di Giorgio Vasari, e Lynda Benglis, autorevolissima artista americana nata nel 1941 e considerata una delle più importanti scultrici viventi. 
  • CENTRO ARTI E SCIENZE GOLINELLI, fino al 2 giugno, Via Paolo Nanni Costa 14: La collettiva “I preferiti di Marino” curata da Fondazione Golinelli presenta 40 opere di importanti artisti moderni e contemporanei provenienti dalla collezione privata di Marino Golinelli e di sua moglie Paola.

  • PIAZZA LIBER PARADISUS, dal 31 gennaio (rimane per 5 anni) All’incrocio fra via Tiarini e via Fioravanti dove sorge la nuova sede degli uffici del Comune di Bologna, è stata installata la scultura imponente raffigurante un orango, di 3 metri di altezza in bronzo, opera di Davide Rivalta, artista di rilievo internazionale che da tempo si confronta con soggetti del mondo animale ricreati in grandi dimensioni.
  • PIAZZA COSTITUZIONE (INGRESSO ARTE FIERA), OPERA PERMANENTE: L’opera affidata ad Alberto Garutti consiste in una lastra di pietra collocata all’ingresso principale del quartiere fieristico che reca la scritta, in italiano e in inglese, “Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora” / “Every step I have taken in my life has led me here, now.” 

Fuori dal centro e nei dintorni

A Imola, presso Museo San Domenico, Rocca Sforzesca e Palazzo Tozzoni fino al 18 febbraio, la mostra “Bertozzi&Casoni. Tranche de vie” curata da Diego Galizzi, si articola in tre sezioni: “Tranche de vie” a Palazzo Tozzoni, “In nuce. 1980-1997” al Museo San Domenico e “La morte dell’eros” alla Rocca Sforzesca. Bertozzi&Casoni hanno rivoluzionato il ruolo della ceramica contemporanea e senza mai tradire il loro approccio fieramente “artigianale” si sono buttati alle spalle tanti preconcetti e tanti limiti della ceramica artistica.

San Lazzaro Di Savena presso KAPPA NOUN, fino al 6 aprile, Via Imelde Lambertini 5, dove l’artista statunitense David Adamo (1979) presenta nuovi cicli di opere prodotte in modo site specific per questa mostra personale. Durante un periodo di residenza a Bologna ha creato nuove sculture in legno usando per la prima volta essenze locali. Queste sono inserite nella mostra “David Adamo - A bedtime story” che riprende il concetto del museo italiano tradizionale, con pareti dai colori tenui e riproduzioni contemporanee di armature medievali in bronzo.

Infine alla Pinacoteca Civica di Pieve di Cento “GRAZIANO CAMPANINI", fino al 26 maggio: Il progetto espositivo di Pierpaolo Campanini dal titolo “Miraggio”, a cura di Valeria Tassinari, si sviluppa in due sale del museo: nella prima, una sequenza di cinque grandi opere crea una successione di soglie, impaginate nello spazio attraverso portali dipinti su tele che producono un effetto spaesante. Nella seconda una selezione di lavori su carta testimonia il percorso di ricerca che l’artista compie partendo dalla costruzione stessa del soggetto. La sua ricerca artistica nasce con la creazione di sculture, assemblate con spille, chiodi, ago e filo, materiali comuni e familiari. Queste forme tridimensionali acquisiscono una diversa consistenza nello spazio della tela, attraverso la mediazione della pittura, che riproduce con esattezza in diversa scala l'oggetto originale.

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