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Bologna delle acque

Aggiornato il 28 febbraio 2020 Da Comune di Bologna

Fin dal Medioevo l’acqua è stata per Bologna indispensabile fonte di ricchezza e sviluppo economico. Nel XII sec, infatti, Bologna era la quinta città europea per popolazione e il maggior centro tessile d’Italia, grazie soprattutto ai canali sfruttati in particolare per i mulini da seta, ricostruiti al Museo del Patrimonio Industriale. Oggi, tuttavia, la stragrande maggioranza dei canali è stata interrata e del fitto sistema idrico rimangono tracce quasi solo nella toponomastica. Ciò nonostante è possibile rendersi conto di quanto l’acqua fosse un elemento diffuso in tutta la città intraprendendo una camminata che tocca i luoghi più significativi del “sistema acque cittadino”.




Partendo dalla Fontana del Nettuno si percorrono le strade del centro fino a via delle Moline, zona dei canali dell’antica città. All’incrocio con via Capo di Lucca si può sentire il rombo del Salto del Canale delle Moline, la cui energia veniva utilizzata per muovere le macine da grano. Ci si sposta poi in Via Piella per ammirare la finestrella sul Canale delle Moline e il ponte sul canale, entrambi con affaccio. Dirigendosi verso ovest si arriva al canale del Cavaticcio che alimentava il navigabile Navile e derivava da quello del Reno, che qui faceva un salto di ben 15 metri, sfruttato come fonte di energia dai numerosi opifici esistenti in questa zona fin dal XII secolo. Si giunge poi a via Riva di Reno, nella quale, come suggerisce il nome, un tempo scorreva il canale di Reno (ora interrato) e via della Grada fino alla sede dei Consorzi dei Canali di Reno e Savena in Bologna.




Si può proseguire il percorso delle acque anche fuori dal centro città, seguendo due itinerari. Il primo percorrendo la pista ciclabile di via Sabotino, giungendo poi fino alla Chiusa di Casalecchio di Reno, la più antica opera idraulica d’Europa in funzione e riconosciuta dall’UNESCO “Patrimonio Messaggero di una Cultura di Pace a Favore dei Giovani”.




Il secondo invece si dirama oltre la stazione. Dal parco di Villa Angeletti, si può seguire il corso del Canale Navile che sin dal Medioevo costituiva la principale via navigabile di collegamento tra Bologna e il fiume Po. Rimase in uso fino al secondo dopoguerra e lungo le sue rive si attestarono gli insediamenti produttivi che sfruttavano l’energia data dall’acqua con le ruote a pala, come le fornaci, i mulini e le piccole centrali elettriche. Il percorso passa dal Sostegno del Battiferro, Torreggiani, Landi, Grassi e di Corticella per arrivare al Ponte di Corticella.




  Scarica la brochure informativa sulle acque nascoste a Bologna




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