Cosa vedere per l'ART CITY 2024
Aggiornato il 25 gennaio 2024 Da Bologna Welcome
Se sei alla ricerca delle mostre da visitare
del programma istituzionale di Art City 2024 questo è l'articolo che
devi leggere.
Ma prima, sappi che Art City 2024 è ricco di eventi e puoi
scoprirli tutti sulla mappa digitale ufficiale
che comprende, fra gli altri, anche le gallerie d’arte contemporanea ASCOM
e altri spazi espositivi indipendenti.
ART TALK CITY: conversazioni tra artisti, curatori e docenti coordinato da Maria Rita Bentini, il programma è previsto dal 1 al 4 febbraio alle ore 10.00 in Aula Magna.
La notte bianca realizzata da BolognaFiere, quest’anno sarà il 3 febbraio. Il pubblico potrà fruire della proposta artistica diffusa in città anche nelle ore serali.
“The Painting Race”, progetto espositivo e performativo del trio di artisti italiani anonimi CANEMORTO, a cura di Antonio Grulli. Visitabile dal 26 gennaio al 16 marzo 2024
“Chiara Fumai: Inviting Evil Spirits” è una dedica dell’associazione Traditum est a Chiara Fumai, artista femminista, scomparsa nel 2017 a 39 anni.
prosegue la sua indagine sui rapporti tra il cinema e le arti visive, promuovendo al Cinema Lumière e al Modernissimo la rassegna ART CITY Cinema: calendario completo sul sito ufficiale
Opus Novum#6 - Luisa Lambri, “L’Esprit Nouveau” a cura di Simone Menegoi: mostra fotografica di Luisa Lambri.
Il nuovo spazio espositivo curato dalla Cineteca di Bologna, ospita la mostra “Bologna Fotografata”, che sarà affiancata, dal 3 al 25 febbraio, dalla mostra “World Press Photo 2023”, promossa in collaborazione con Foto Image e World Press Photo Foundation, con gli scatti premiati - nell’anno appena trascorso - dal più prestigioso concorso fotogiornalistico internazionale.
La mostra “IMMANENTE. L’arte di Faenza riplasmata dall’acqua”, a cura di Matteo Zauli ed Eva Degl’Innocenti, vuole essere un’istantanea della drammatica alluvione che nella notte del 16 maggio scorso ha invaso di fango gran parte della città di Faenza, travolgendo l'esistenza di luoghi, cose e persone.
Il complesso e articolato progetto espositivo di das.07 Tempi Nuovi propone due esposizioni di Stefano Non, e una serie di incontri incentrati sul rapporto tra creazione artistica ed estetica tecnologica, a cura di Claudio Musso.
Venerdì 2 febbraio, dalle ore 21.00 alle 23.30 si svolge l’incontro “La Poesia sonora nella seconda Settimana della Performance”, a cura di Silvia Grandi.
“Atelier dell’Errore – IDOLO” a cura di Leonardo Regano, un intervento site-specific di Atelier dell’Errore (AdE) fondato dall’artista Luca Santiago Mora. “IDOLO” presenta un’installazione dedicata che riunisce la complessità dei loro diversi linguaggi espressivi: disegno, video, fotografia, scultura.
La mostra “Ludovica Carbotta. “Very Well, on My Own”, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì presenta oltre 100 opere che ripercorrono la poliedrica produzione dell’artista torinese incentrata sull’esplorazione del concetto di immaginazione.
“Lynda Benglis e Properzia de' Rossi: Sculpitrici di capriccioso e destrissimo ingegno”, progetto espositivo a cura di Lorenzo Balbi che istituisce un dialogo inedito tra Properzia de' Rossi, artista bolognese nata nel 1490 e morta nel 1530, considerata la prima donna scultrice nella storia dell'arte nonché unica donna ad avere una biografia all'interno delle Vite di Giorgio Vasari, e Lynda Benglis, autorevolissima artista americana nata nel 1941 e considerata una delle più importanti scultrici viventi.
Una mostra personale di Adele Dipasquale a cura di Artierranti. Il lavoro dell’artista si concentra su suono e non comunicazione come terreni in cui andare oltre per scardinare vecchi meccanismi di potere e di normatività imposta. “I swallowed a butterfly” indaga l’alfabeto farfallino come sistema di comunicazione non convenzionale.
La mostra “Indispensabile” di Giovanni Morbin, a cura di Daniele Capra, è costituita da una cinquantina di lavori di natura scultorea e documentativa realizzati dalla metà degli anni Ottanta a oggi, e da nuove performance realizzate per questa occasione.
“Contatti Indicibili”, bipersonale di Giovanna Caimmi e Giulia Dall’Olio a cura di Maria Chiara Wang. Il progetto espositivo nasce come manifesto per un ritorno alla percezione, alla riscoperta di quell’insieme di sensorialità, sensibilità e istintività quali elementi fondamentali per instaurare un dialogo con l’opera.
Le sculture inedite che Pegah Pasyar propone nella mostra “Mnemosine” curata da Marco Baldassari riportano lo sguardo interiore alla memoria ed al ricordo, ad un momento dove tormento e felicità convivono.
“Uova e tramezzi” è l’innesco del progetto che Giuseppe De Mattia sviluppa negli spazi della collezione permanente, a cura di Gabriele Tosi. In un luogo dedicato alla memoria storica, l’artista cala un racconto apparentemente minore che, mirabolante e concreto, mette in luce il ruolo di immagini e parole nella costruzione dei ricordi.
“Torna, canale” è un progetto installativo site-specific di Luca Campestri a cura di Olivia Teglia. Il titolo evoca un ritorno, un disvelarsi: il lavoro genera una narrazione retrospettiva, ipnagogica e mentale a metà tra l’immaginifico e il reale.
“In arte, Milva” a cura di Anna Maria Lorusso e Lucio Spaziante. Maria Ilva Biolcati, in arte Milva, ha attraversato da protagonista oltre cinquant’anni di storia italiana.
L’installazione di Luca Monterastelli “Storia di un onest’uomo”, a cura di Alessandro Rabottini, riscrive gli oggetti che appartengono al luogo creando un nuovo paesaggio, in cui gli elementi si accumulano in barricate, trasformandolo in uno scenario che ricorda un rifugio capace di assecondare il nostro bisogno di protezione da un mondo sempre prossimo al collasso.
Nell'ambito di Art City 2024 i cui 5 Special Projects sono dedicati al pittore Giorgio Morandi, anche Promenade Bologna, la guida tascabile della città, rende omaggio all'artista ritraendolo in copertina intento a lavorare nella sua Casa-Bottega.
L’opera affidata ad Alberto Garutti consiste in una lastra di pietra collocata all’ingresso principale del quartiere fieristico che reca la scritta, in italiano e in inglese, “Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora” / “Every step I have taken in my life has led me here, now.”
Palazzo Bentivoglio celebra il grande pittore e decoratore Felice Giani, in occasione del bicentenario della morte, con l’excursus “Felicissimo Giani”, a cura di Tommaso Pasquali, attraverso testimonianze della sterminata produzione grafica, ma anche degli interventi su muri e soffitti dei palazzi dove venne chiamato a Roma, Faenza e Bologna.
Agostino Iacurci, “Ruinenlust, 2024”. L’immaginario e i mondi che l’artista abita e costruisce hanno numerose similitudini con il lavoro di Felice Giani: entrambi hanno spesso come fondamento i modi e le forme dell’architectura picta, che si mischiano e si arricchiscono delle loro differenti ossessioni.
La mostra “Mimmo Paladino nel Palazzo del Papa” curata da Silvia Evangelisti in collaborazione con l’artista, presenta importanti opere, dipinti e sculture di grandi dimensioni, a documentare la sua ricerca negli ultimi vent’anni.
“Concetto Pozzati XXL”, la prima mostra antologica dell’artista realizzata in una sede museale dopo la sua scomparsa, a cura di Maura Pozzati. Circa cinquanta opere - alcune inedite o non più esposte da tempo - tra dipinti di grande formato, lavori tridimensionali e opere su carta, tutte provenienti dall’Archivio Concetto Pozzati.
La mostra di Emilio Isgrò “Cancellazione dei Codici - Civile e penale”, a cura di Cristina Mazzantini, Lorenzo Balbi e Marco Bazzini presenta testi giuridici, in particolare il Codice civile e il Codice penale, sui quali Isgrò è intervenuto con la sua cifra espressiva, ovvero cancellando parti del testo, col fine di proporre una diversa riflessione sul significato di convivenza comune.
Le opere degli artisti Reyhaneh Alikhani, Ania Bonacini, Lisa Martignoni, Ruichen Xi, Qing Zhang, Xuan Zhanga presentate nella collettiva “SALVATI” a cura di Vanna Romualdi a Palazzo Malvezzi de’ Medici, sede della Città metropolitana di Bologna ed estensione cittadina del Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio, parlano di materiali sottratti al quotidiano della vita.
“Greta Schödl. Il tempo non esiste”, il titolo dell’esposizione curata da Silvia Evangelisti e Valentina Rossi rimanda all’inesistenza del concetto di tempo. Inoltre, in occasione della mostra si terrà la performance "Tubo" che avrà luogo sabato 3 febbraio alle ore 12.30 in Piazza Maggiore a Bologna.
All’incrocio fra via Tiarini e via Fioravanti dove sorge la nuova sede degli uffici del Comune di Bologna, dal 31 gennaio sarà installata la scultura imponente raffigurante un orango, di 3 metri di altezza in bronzo, opera di Davide Rivalta, artista di rilievo internazionale che da tempo si confronta con soggetti del mondo animale ricreati in grandi dimensioni.
“Abbandona gli occhi”, un progetto speciale di Patrick Tuttofuoco, uno degli artisti italiani più noti e apprezzati della sua generazione. La mostra, a cura di Davide Ferri presenta forme e modalità emblematiche della pratica dell’artista fin dagli esordi.
L’installazione di Meredith Monk “Bloodline Shrine”, a cura di Caterina Molteni, riflette sulla rivalutazione della voce e del corpo come presenza materica al di là delle componenti linguistiche e verbali della comunicazione.
Sabato 3 febbraio, alle ore 23.45, il Teatro Duse ospita un incontro pubblico tra l'artista Fabrizio Plessi e il direttore del MAMbo Lorenzo Balbi, prendendo spunto dalla lettura dell'opera “Energy - Sipario d'autore” installato sul palcoscenico di via Cartoleria.
Per l’edizione 2023-2024 di Marca Corona per l’Arte l’artista Stefano Arienti ha creato il percorso narrativo “Opera Aperta”, a cura di Maria Vittoria Baravelli, che si snoda tra l'interno e l'esterno dell'azienda.
La personale “Sergio Lombardo 1960-1970” intende gettare una nuova luce sul decennio iniziale della carriera dell’artista e psicologo romano Sergio Lombardo, tra i principali protagonisti che hanno rinnovato il linguaggio artistico europeo e internazionale.
La collettiva “I preferiti di Marino” curata da Fondazione Golinelli presenta 40 opere di importanti artisti moderni e contemporanei provenienti dalla collezione privata di Marino Golinelli e di sua moglie Paola.
“The Last Lamentation”, l’opera video di Valentina Medda, ispirata alle lamentazioni funebri nel Mediterraneo sarà proiettato negli spazi della Certosa di Bologna, in collaborazione con il Museo del Risorgimento e il MAMbo. Le fasi preliminari del lavoro verranno presentate negli stessi giorni presso il DAS – Dispositivo Arti Sperimentali, all’interno della mostra collettiva “Dentro”, a cura di Anna De Manincor, Lele Marcojanni e Maria Paola Zedda.
Sabato 3 febbraio, dalle 16 alle 23, la Fondazione Collegio Artistico Venturoli presenta “OPEN STUDIO”, progetto espositivo e formativo che mette in mostra per la prima volta, e in esclusiva, la ricerca artistica dei cinque giovani talenti che si sono aggiudicati la prestigiosa residenza artistica iniziata nell’autunno del 2023.