Dove ammirare le lucciole a Bologna
Aggiornato il 16 luglio 2025 Da Karoline Villacidro
L'estate è il momento migliore per immergersi nelle aree verdi bolognesi in cerca della magia delle lucciole. Il loro bagliore intermittente nasce da una reazione chimica ben precisa ed è un'efficace strategia di accoppiamento, che solitamente ha luogo nel periodo da giugno a luglio. Per grandi e piccini, uno spettacolo mozzafiato che fa spesso rimanere a bocca aperta.
Come per altri fenomeni naturali è la natura che comanda, ma ci sono alcuni luoghi dove è solito passeggiare e riuscire ad ammirarlo.
Uscendo dalle mura della città, sulle dolci colline che circondano Bologna, passeggiando all'imbrunire della sera nel Parco di Villa Ghigi e ai 300 scalini, sarà possibile ammirare questo fenomeno particolare. Da qui si può anche godere di una meravigliosa vista sulla città e sul Santuario della Madonna di San Luca.
Allontanandosi da Bologna lungo i colli, facendo tappa a Casalecchio di Reno, il luogo perfetto è il Parco Talon, detto anche Parco della Chiusa. All'interno del parco, si trovano anche due ville storiche, un piccolo giardino all'italiana e un vasto parco all'inglese che si apre scorci suggestivi sul fiume Reno e sui campi coltivati circostanti.
Continuando il viaggio verso le cime più alte del territorio, si possono raggiungere le grandi distese verdi, lontane dalle luci cittadine, del Monte Catarelto – a Castiglione dei Pepoli – e del Parco regionale del Corno alle Scale. All’interno del parco, ci saranno tante aree che offrono diversi panorami montani da circhi glaciali ad ampie vallate verdi punteggiate da piccoli borghi, santuari e cascate come quelle del Dardagna o quelle del selvaggio Orrido di Tanamalia.
Se dal centro, invece, ci si sposta verso la pianura, tra i comuni di Galliera e Pieve di Cento, le lucciole si possono ammirare nell’area naturalistica protetta della Bisana, conosciuta anche come Bosco della Bisana. L'area si presta particolarmente bene ad ospitare le lucciole poiché il bosco forma una foresta planiziale, un ambiente umido di 65 ettari di superficie lontano dalle città. Qui sono presenti diverse specie animali, tra cui picchi, cinciallegra, ricci, ghiri, volpi e nutrie. Il sentiero visitabile è fruibile in autonomia dall’alba al tramonto, sia a piedi sia in bicicletta. Di notte può essere visitata solo con l’accompagnamento di una guida ambientale certificata.
Andando verso Imola, invece, il primo punto consigliato sono le colline di Ozzano dell'Emilia, tra le valli del torrente Idice e Quaderna, dove si districa il Cammino di Sant’Antonio. Il percorso tra le colline è sempre agibile, articolato tra strade bianche e strade asfaltate di campagna.
Tra Imola e Faenza, invece, si può trascorrere la giornata tra i rilievi gessosi del Parco Regionale della Vena del Gesso, aspettando la sera per assistere allo spettacolo notturno delle lucciole. Il parco ospita una dorsale argentea di gessi – riconosciuti Patrimonio UNESCO - che si estende dalla valle del fiume Santerno fino a Brisighella, nella Valle del Lamone. Attraversando gli affioramenti, si potranno ammirare paesaggi carsici fatti di doline, valli cieche e grotte di gran valore archeologico e speleologico.
Tutta l'area è visitabile in ogni momento attraverso i sentieri ben segnalati, tra cui l'Alta Via dei Parchi.
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