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Ristoranti stellati a Bologna

Aggiornato il 28 novembre 2023 Da Bologna Welcome

Bologna è senz’altro la città dove la tradizione culinaria italiana ha tutt'ora un forte riconoscimento. Se sei qui, conosci sicuramente i piatti tipici locali e ne hai apprezzato, più di una volta, le preparazioni, le materie prime e la genuinità.

Ora spingiti oltre, dove la cucina incontra l’esperienza della tradizione, la creatività mista alle influenze regionali e internazionali, l’ingegno delle mani sapienti unito alla qualità delle eccellenze gastronomiche locali per iniziare il tuo viaggio tra i ristoranti stellati a Bologna e dintorni. 

Sono 5 i ristoranti che possono vantare una o più stelle Michelin per il 2023 nel bolognese: Ristorante I Portici (Bologna), Ristorante Iacobucci (Castel Maggiore), Trattoria Amerigo (Savigno), Casa Mazzucchelli (Sasso Marconi) con 1 stella e Ristorante San Domenico (Imola) con 2 stelle.


1 stella Michelin

1. Ristorante I Portici, Bologna

Unico ristorante da una stella Michelin nel centro storico di Bologna, con sede in via Indipendenza n. 69 in uno storico palazzo di fine Ottocento, Palazzo Maccaferri. Qui la cucina è creativa, contemporanea e di grande qualità, costellata da ingredienti calibrati con raffinatezza e spiccato equilibrio. La sala interna è stata ricavata dall'antico café-chantant di fine Ottocento di assoluto fascino e, se sei in cerca di un’esperienza ancora più intima, non farti scappare il tavolo nella ghiacciaia del XIV secolo che si affaccia sulla loro ricca cantina, aperto anche a pranzo nei mesi estivi del 2024. Un'ottima occasione per sperimentare la cucina dello Chef Nicola Annunziata fra il Menu à la Carte o il Menu Degustazione.

 

Spaghetto spezzato in estrazione di pesci di scoglio, pesto di pomodoro, polvere di olive nere, via gourmettoria.it

2. Ristorante Iacobucci, Castel Maggiore (BO)

Dimorato in un’antica residenza nella pianura bolognese, in via Ronco 1 a Castel Maggiore, Villa Zarri offre al visitatore un’ambiente principesco ricco di affreschi, suppellettili lussuosi, arredamento d’epoca e grandi tendaggi drappeggianti. La cucina contemporanea dello chef stellato Agostino Iacobucci propone 3 menù degustazione, dalle 10 alle 12 portate, che conducono verso un viaggio incredibile dai sapori del futuro. Gli ingredienti vegetali sono il vanto del ristorante: sono colti a mano, direttamente dalla brigata, nell’orto circostante la dimora tardo cinquecentesca.


Piccione, prugne Sangue di Drago e quinoa al Parmigiano, via IG @ristoranteiacobucci

3. Trattoria Amerigo, Savigno (BO)

Tra le accoglienti vette montuose dell’appennino emiliano ti aspetta la Trattoria Amerigo, in via Marconi n. 16 a Savigno, un piccolo borgo nel bolognese. Qui l’atmosfera è decisamente più familiare e dai tratti tipici delle antiche osterie di campagna, luogo di ritrovo per il dopo lavoro e prima sala TV del paese. La cucina è rimasta autentica e genuina, inconfondibili caratteristiche della tradizione emiliana. Tra sughi, selvaggina e il pregiato tartufo bianco locale, le tue papille gustative canteranno di gioia fino al tuo nuovo ritorno.


Savarin alle ciliegie, via IG @amerigo1934

4. Casa Mazzucchelli, Sasso Marconi (BO)

Poco dopo il borgo di Colle Ameno, a Sasso Marconi, nasce Casa Mazzucchelli, il ristorante recentemente insigniti di una stella della Chef Aurora Mazzucchelli, che ha saputo incuriosire i più severi critici culinari della Guida Michelin. L’esperienza che propone il ristorante è quella di rivivere i sapori familiari e il calore avvolgente di casa, con un menù che guarda anche alla contemporaneità e innovazione, che non guasta mai. Provare per credere!


Casa Mazzucchelli ©Benedetta Bassanelli e Laura Frasca

2 stelle Michelin

1. Ristorante San Domenico, Imola (BO)

Fondato nel 1970, il ristorante San Domenico si trova in Via G. Sacchi 1 a Imola e vanta ben 2 stelle Michelin. A pochi km da Bologna, l’incantesimo gastronomico inizia nella loro sala di soli 20 tavoli, dove si respira un’atmosfera da favola per i soffitti di tela di lino decorati, i sottopiatti in argento e le pregiate ceramiche imolesi. Fiore all’occhiello è la Saletta 22 dove degustare un menù alla cieca a scelta dello chef. La cucina è contemporanea, raffinata e dal design spiccatamente curato; le proposte culinarie del, infatti, mirano a mandare un messaggio forte e chiaro: la cucina e l’ospitalità sono cultura pura.



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