Regista prolifico e osteggiato dalla censura sovietica, Alexander Sokurov narra con passione e sapienza le sue elegie dell’essere umano, sia esso un reietto della società o un leader politico, o ancora un grande artista del suo paese. È il caso di questo ritratto di Šostakovič, frutto di approfonditi scavi negli archivi sovietici, completato nel 1981 e che la censura terrà lontano dalle sale fino alla perestrojka. Complici ricchissimi estratti delle opere di Šostakovič (dall’opera Il naso alla Sinfonia Leningrado, alla Sonata per viola, pubblicata postuma, che dà il titolo al film), Sokurov coglie l’artista nella sua quotidianità familiare come nei rovesci professionali seguiti alla censura staliniana. Preziosi quanto inediti sono poi i documenti sulle apparizioni pubbliche di Šostakovič, seduto alla tastiera per un’esecuzione del suo Concerto per pianoforte e tromba, o sul pulpito per un discorso alla Lega dei Compositori sovietici. Il risultato è l’affresco di un’epoca e di una vita. Maggiori informazioni e aggiornamenti visita il sito
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