Bologna
Sopra il Palazzo del Podestà si erge la Torre dell’Arengo, unica nel suo genere per storia e struttura. Questo punto del voltone in passato è sempre stato luogo vivissimo della città per la presenza del mercato, di venditori, clienti, mendicanti e truffatori. Sotto il voltone c’erano inoltre i banchi dei notai e le forche per le pene capitali. Uscendo fuori dai voltoni guardando frontalmente palazzo Re Enzo dal centro della Piazza, si vede la Torre dell’Arengo. Lo scarso spessore dei suoi muri alla base, soprattutto nei lati di est-nord e ovest e le fondamenta poco profonde, non l’hanno mai resa decisamente solida. In origine e siamo all’inizio del 1200, era soltanto un modesto rialzamento sull'incrocio delle due vie coperte dal voltone. Solo successivamente ha potuto assumere forma di torre, e non prima di aver subito notevoli opere di consolidamento della base, di rafforzamento e di restauro. Poco solida ma molto equilibrista dunque, perché i quattro pilastri la sorreggono ma non le evitano di vibrare. Dal 1453, a vibrare ci ha pensato la campana, innalzata da Aristotele Fioravanti nella cella della torre che ancora oggi è possibile vedere. Meglio nota come il “campanone”, visti i suoi 47 quintali di bronzo, chiamava i bolognesi a raccolta, ed ogni 21 aprile continua a ricordare quel giorno del 1945 quando la città venne liberata dal fascismo. Fonte: Bologna la selva turrita progetto di valorizzazione del patrimonio storico-architettonico bolognese finanziato dalla Fondazione del Monte.
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Torre dell’Arengo
Piazza del Nettuno, 1 - 40125
Interessi
- Arte e Cultura
Orari
Torre privata non visitabile all'interno