Bologna
Il Memoriale della Shoah di Bologna, nato dall’impegno congiunto della Comunità Ebraica, istituzioni e privati cittadini, si rivolge tanto al passato quanto al futuro. Due blocchi di acciaio alti 10 metri si fronteggiano all’angolo tra via dei Carracci e il ponte di Via Matteotti convergendo l’uno verso l’altro fino a delimitare una fessura larga appena da far passare una persona. Ai lati, orbite vuote sovrastano il percorso ripetendosi in maniera ossessiva in tutte le direzioni. Rappresentano le celle dei deportati; il vuoto lasciato da chi le occupava. Ma esiste un’altra faccia del Memoriale: una facciata liscia dove il perimetro delle celle si indovina solo attraverso lievi sporgenze – pensato espressamente per riflettere suoni, luci e immagini. Il monumento, infatti, è pensato come un magnete: vuole attirare le persone, farle riflettere, discutere, pensare su quanto è accaduto nella storia: «L’intuizione, suggerita dal Comune, di erigerlo alla stazione ferroviaria di Bologna– dove si consumò l’attentato del 2 agosto 1980 - è la sintesi della sua natura: il ricordo». Progettazione: SET Architects (Lorenzo Catena, Chiara Cucina, Onorato di Manno, Andrea Tanci)
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Bologna Shoah Memorial
Nuova Piazza - Ponte Matteotti, angolo Via Carracci
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Interessi
- Arte e Cultura