Bologna
A sud del Monte Paderno verso la valle del Torrente Savena si apre un ampio anfiteatro calanchivo noto per il ritrovamento della "pietra fosforica bolognese", avvenuto nel 1602 grazie alle ricerche di Vincenzo Casciarolo -calzolaio bolognese che si dilettava di alchimia-. Questa pietra è un solfato di bario (baritina) che, attraverso uno speciale trattamento termico, manifesta una naturale fosforescenza dovuta alle impurità presenti nella sua composizione chimico-mineralogica. Nei secoli che seguirono la pietra fosforica bolognese attirò l'attenzione degli scienziati, tra cui Galileo Galilei e Fortunio Liceti, che si interrogavano e discutevano sulla natura della luce. Il 20 ottobre del 1786, sostando a Bologna durante il suo viaggio in Italia, Goethe si recò a Paderno per cercare campioni della pietra bolognese annotando: "Mi sono inerpicato su per i burroni della montagna decomposta in blocchi, lavati dagli acquazzoni recenti e con mia soddisfazione ho trovato lo spato pesante, che cercavo, in abbondanza; per lo più in forma non perfetta di uovo, in parecchi punti del monte in via di decomposizione; in parte abbastanza puro, in parte ancora tutto circondato dall'argilla in cui stava incastrato (...). Il pezzo più pesante da me trovato è di 17 lotti (...). Ed eccomi un'altra volta carico di pietre: di questo spato ne ho messo nelle mie valigie per una buona dozzina di libbre."
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Calanchi Paderno
Via dei Colli - 40136
Interessi
- Natura e Paesaggio