Bologna
ROBOT, il festival internazionale di musica elettronica e arti digitali dal 5 all’8 ottobre celebra a Bologna la contemporaneità in una molteplicità di ambienti nei quali si riflette una vivace diversità sonora: DumBO, Palazzo Re Enzo, l’Accademia delle Belle Arti, l’Oratorio di San Filippo Neri e TPO.
Il programma si apre nuovamente alle esperienze internazionali proponendo, al fianco di nomi diventati già dei ‘classici’ del rapporto tra musica e tecnologia, molti musicisti che arrivano direttamente dalla scena più sotterranea e sperimentale.
Si va dai protagonisti assoluti della ricerca più radicale (Ben Frost, Skee Mask, Zenker Brothers) o di quella più eterea (Caterina Barbieri, Pantha Du Prince, Lyra Pramuk) ad artisti che definiscono una mappa che superato la tradizionale localizzazione della cultura sonora, come la groenlandese Courtesy, la cileano-norvegese Carmen Villain, l’italiana Eva Geist, l’inglese Loraine James, il bosniaco Mario Batkovic e le danesi Sofie Birch e Nana Pi.
E poi ancora: il cosmopolitismo techno di TSVI e object blue, l’antagonismo rigoroso di Brutal Casual, la visione ‘architettonica’ di Luce Clandestina.
E, a proposito di classici, il ritorno del leggendario duo composto da Miss Kittin & The Hacker che ha codificato all’inizio del nuovo millennio i panorami techno ed electro.
Sito/minisito/altro: https://robotfestival.it/
Interessi
- Musica e Spettacolo