Tom Benjamin. Photo: Lorenzo Burlando

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Tom Benjamin, uno scrittore inglese a Bologna

Aggiornato il 31 marzo 2022 Da Bologna Welcome

Si racconta in Promenade...

Tom Benjamin vive a Bologna dal 2017 ed è autore della serie di gialli best seller su Daniel Leicester


Tom, parlaci della tua attività e del suo impatto sul territorio

Dal 2020 ho già prodotto due romanzi ambientati a Bologna e pubblicati nel Regno Unito e negli Stati Uniti, e se aspettate la prossima primavera uscirà anche il terzo. A Quiet Death in Italy indaga il passato politico della città, mentre la trama di Hunting Season si impernia attorno alla tradizione culinaria locale ed in particolare alla caccia al tartufo in collina. Nel mio romanzo Requiem in La Rossa ho voluto esplorare la frizzante vita culturale della città, con particolare riguardo al suo passato musicale e accademico. Quando ho iniziato a scrivere i romanzi della serie, Bologna non era ancora una destinazione turistica così affermata. Spero che i miei scritti riescano a stimolare l'interesse dei visitatori, sia quelli che verranno di persona sia quelli "da poltrona".




Hai qualche aneddoto interessante da raccontarci in seguito a questa esperienza?

Essendo un immigrato, sapevo di dover acquisire un'infarinatura di italiano e così, dopo alcuni mesi di lezione, ho trovato lavoro presso una mensa per senzatetto, dove ho potuto confrontarmi con una realtà italiana inedita, sconosciuta allo straniero medio. Ed è proprio dal forte contrasto tra questo aspetto più crudo della città e la sua bellezza, storia e tradizione,  che mi ha ispirato nella creazione del detective immaginario protagonista dei miei romanzi. 




I tuoi luoghi del cuore fuori dai giri convenzionali

Nei miei romanzi ne esploro tanti, e più recentemente, in Requiem, una delle ambientazioni è l'ex Convento di Santa Cristina in Piazza Giorgio Morandi, caratterizzato da una meravigliosa corte porticata e dalla presenza del vicino Museo Internazionale della Musica, che custodisce alcuni degli antichi strumenti utilizzati dalle monache. Mi sento di consigliarvi anche i chiostri di San Domenico, spesso non accessibili e nascosti da una porta verso l'abside della chiesa. Inoltre, non lontano, c'è il bar panoramico dell'Hotel Touring in via de' Mattuiani, dal quale si può godere di magnifiche vedute sulla città. Il mio consiglio numero uno però è di prendervela con calma, lasciare che Bologna vi avvolga coi suoi portici, godervi il pasto e osservare la vita attorno a voi. 

Siate generosi con Bologna e Bologna lo sarà con voi! 


Qual è la tua parola preferita in bolognese, e perché?

Allora, per uno scrittore di gialli la parola perfetta è tiro. Non è insueto in città sentire l'intercalare mi dai il tiro?, che in realtà a null'altro si riferisce se non al campanello placcato in ottone accanto alle porte delle abitazioni, e che potremmo quindi tradurre con mi apri la porta? 

C'è persino un video umoristico sulle differenze tra italiano e bolognese. 




Bologna si racconta è una rubrica di Promenade

La Bologna di oggi, fatta da chi lavora dietro le quinte, si impegna nel sociale e nella promozione territoriale, di eccellenze, di bolognesi di origine e adozione.

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