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A piedi, coi mezzi…o in bici! La terza via per San Luca

Aggiornato il 18 maggio 2022 Da Bologna Welcome

Il Santuario di San Luca è uno dei simboli di Bologna: collocato sul colle della guardia, sorveglia la città e fa da punto di riferimento in partenza o in arrivo per bolognesi e turisti.

Salire al santuario sotto il portico più lungo del mondo è un must e ogni giorno tantissime persone lo fanno per attività fisica, per devozione o per ammirare questo luogo iconico.

In un altro articolo del blog abbiamo spiegato come arrivarci: a piedi, col trenino turistico o con i mezzi pubblici. Ebbene esiste una terza via, poco chiacchierata, solo per gli impavidi e i più preparati: in bicicletta!

Percorrendo i circa 2 km di via di San Luca, costeggiando e intersecando più volte il porticato, si può ascendere al santuario in sella alla bici, tra pendenze e tratti durissimi, come solo i campioni del ciclismo osano fare. 

È bene segnalare che per intraprendere l’ascesa occorre essere ben allenati e avere un mezzo degno e decoroso, quindi sconsigliamo questo percorso a chiunque non possegga una preparazione adeguata o una bicicletta adatta all’impresa.

Perché per un cicloamatore, anche allenato, la scalata è un po’ un’impresa, per le difficoltà tecniche e per il fascino che suscita, rievocando le grandi edizioni del Giro dell’Emilia, gara ciclistica professionista che ogni anno percorre la salita di San Luca o le volte in cui il Giro d’Italia ha fatto tappa qui.

Bene, se avete le caratteristiche sopra citate e vi sentiti pronti, cominciamo!

Piccola nota: se avete un’ebike questa esperienza sarà certamente più facile e meno faticosa di quello che andiamo a descrivere.


Arrivando dal centro, si percorre via Saragozza fino a passare sotto l’Arco del Meloncello, scenografica architettura di uno dei Portici UNESCO di Bologna (ma voi non avete tempo per fermarvi ad ammirarlo), e subito a sinistra bam, la strada che sale vertiginosamente è il vostro benvenuto all’inferno, o paradiso a seconda di quanto siete masochisti.  


Il primo tratto della salita è subito violento, tosto e aggressivo e lo slancio con cui arrivate da Via Saragozza si esaurisce presto. Pendenze tra l’11% e 15% vi faranno subito prendere confidenza con la salita, tuttavia il fatto di essere freschi vi consentirà di godervi il portico e gli scorci sulla città che iniziano a comparire alla vostra destra. 

Il respiro però potrebbe già farsi pesante se partite in quarta e affrontate forte questi primi 500m. Il tratto successivo è più gestibile, utile per rifiatare e per continuare a godersi l’ascesa finché si può.


Dopo un bel drittone dove realmente spiana, iniziate a raccogliere le forze, perché quello che ancora non si vede è l’emblema della vostra esperienza a San Luca in bici, il punto più bello e più duro insieme, è il momento decisivo: la Curva delle Orfanelle.

La strada infatti gira a gomito a sinistra e passando sotto il maestoso portico vi apprestate ad affrontare una curva a S stretta con pendenze bestiali fino al 18%. Brutale sì, ma anche meraviglioso, un teatro naturale per il ciclismo, con le scritte sull’asfalto lasciate dai tifosi, in quella che quando le gare passano da qui diventa la torcida del pubblico.

 

Uscite carichi dalla chicane ma ricevete un pugno sul muso del vostro morale, perché davanti a voi si stagliano circa 200m di strada dritta le cui pendenze non accennano a scendere. Qui non c’è modo di godervi granché la bellezza del luogo, sarete verosimilmente alla canna del gas e dovrete solo cercare di continuare a pedalare e sopravvivere a questo tratto. State arrivando in cima al punto più duro, il vostro sguardo supera l’orizzonte stradale e dove pensavate spianasse, vi accorgete invece che si continua a salire con pendenze importanti, seppure inferiori. Tenete duro, il peggio è alle spalle, ora dovete decorosamente arrivare a dove la strada volge a destra e interseca il portico e lì iniziare a rifiatare. La strada infatti spiana parecchio e rincuorati nello spirito cercate di stabilizzare un fiatone che ormai ha preso il controllo su di voi.


Si inizia a vedere il Santuario sulla vostra sinistra e anche se le ultime curve non vi fanno vedere la meta e la strada torna a salire manca davvero poco e…ce l’avete fatta, siete in cima!

Una fontana è posta proprio all’ingresso del parco della Basilica. Se fa caldo sarà come aver trovato l’oro. Riposatevi, reidratatevi e godetevi la bellezza del posto, la pace, la vista e la natura. Ve lo siete sudati, letteralmente.

In realtà (ora ve lo posso dire) c’è un’altra strada per arrivare a San Luca, sicuramente più agevole per chi ama le bici muscolari. Diversamente impegnativa, più lunga ma con pendenze più umane, da via Saragozza si prende via di Casaglia e si sale fino a Via di Montealbano e attraverso questa si arriva al Santuario “da dietro”.


Guarda il video di Salite da Incubo

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