Pieve di Cento

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Il territorio in pillole: Pieve di Cento

Aggiornato il 03 febbraio 2022 Da eXtraBO Outdoor Infopoint

Lo sapevi che Pieve di Cento é uno dei paesi più caratteristici della pianura bolognese, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano come borgo d'eccellenza? Famoso per l'artigianato grazie alla scuola di liuteria, per il barocco delle sue chiese... ma anche per i suoi sapori come il tipico "maccherone al pettine" tutto da gustare!



Realizzata dall'architetto Mario Cucinella, la Casa della Musica rappresenta il simbolo della rinascita del paese dopo il sisma del 2012. La particolare struttura architettonica ricorda una batteria di percussioni ed è composta da legno di rovere, rimando alla tradizione liutaia della città. Un luogo pieno di fascino tutto da visitare.



All’interno del centro storico, la Casa degli Anziani (1272), custodisce ancora oggi le antiche colonne in legno, rappresentando uno dei più originari portici della pianura bolognese. È infatti uno degli edifici più vecchi di Pieve ed ospitava un'antica locanda. La Casa si trova sulla Piazzetta del Pozzo delle Catene, così detta poiché in passato si poteva attingere acqua solo con secchi a catene, e non a corde. É uno dei luoghi più suggestivi della città. Alcune leggende narrano che qui sorgesse il porticciolo per le barche che giungevano da Ferrara o Bologna, percorrendo le paludi confinanti.

La Piazza principale ospita la chiesa di S. Maria Maggiore che spiega il nome della città. La Pieve di Santa Maria è la prima chiesa del cento-pievese e con il termine "pieve" si identificava la chiesa sede di un Arciprete, il capo dei sacerdoti delle altre parrocchie. Ma ciò che rende un vero tesoro questo luogo sono i suoi capolavori d'arte, come l'Annunciazione del Guercino: è proprio qui che il barocco emiliano si mostra nel suo massimo splendore.



Un edificio spicca nel paesaggio pievese: è il Museo Magi del '900, voluto dall'imprenditore locale Giulio Bargellini che decise di valorizzare la propria collezione creando un museo d'arte. Il vecchio silo della città, una costruzione industriale del 1933 per lo stoccaggio del grano, diviene così luogo ideale per tale progetto. All'esterno si può passeggiare nel Giardino delle sculture mentre all'interno il visitatore è accompagnato tra dipinti ed opere dei maestri del '900 e di autori contemporanei.

Passeggiando per le antiche vie, Porta Ferrara (o San Giacomo) è un altro luogo di interesse: venne ricostruita nel 1328 e presenta i tipici antichi merli insieme a Porta Asia, Porta Bologna e Porta Cento, caratteristici di un edificio storico di difesa utilizzato come torre armata per vegliare l'accesso alla città. Nei locali della Porta è ospitata la famosa scuola di liuteria, che continua una tradizione radicata sul territorio fin dal 1700.

Continuando il tour all’interno del paese, Pieve di Cento viene anche chiamata la "piccola Bologna" poiché metà delle sue strade sono porticate. In origine i portici avevano una struttura lignea, come nella Casa degli Anziani. Il portico più caratteristico si trova in piazza Andrea Costa ed è detto il Voltone.



Incontriamo poi il Museo delle Storie di Pieve che nasce, dopo il terremoto del 2012, dal progetto di "museo diffuso" con cui Pieve vuole raccontare la propria storia nello splendido scenario della Rocca fortificata della città. Questa, insieme a Porta Bologna, è stata riaperta al pubblico con un nuovo allestimento che gioca fra tradizione e modernità.

Il Palazzo Comunale nasconde poi un tesoro davvero inaspettato: il Teatro della città. Tipico "all'italiana", con cavea a ferro di cavallo e tre ordini di palchi, è stato in funzione fino al 1929, andando poi in disuso e subendo danni durante la II guerra mondiale. Due restauri integrali lo hanno riportato in vita salvaguardando gli arredi, compreso il magnifico sipario con l'immagine di Esopo. Dedicato alla cantante lirica Alice Zeppilli, il Teatro custodisce il Museo della Musica narrante la vita della soprano.



Per finire in bellezza, all'angolo con via Galuppi, l'oratorio della SS. Trinità è uno dei capolavori d'arte della provincia bolognese. Piccolo forziere di tesori grazie allo straordinario ciclo di affreschi di Lionello Spada e Francesco Brizio dipinti tra il 1612 e il 1615. L'interno della chiesa è ad aula unica in stile barocco e di grande pregio è anche il coro seicentesco ligneo intarsiato. La compagnia locale della Trinità gestiva un "ospitale" per i pellegrini: le case di proprietà del vecchio borgo della Zalvedra, oggi in via Galuppi, sono ancora riconoscibili grazie allo stemma se si passeggia lì vicino.


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