Raviole, Calderara di Reno, 2022 ©Piergiorgio Sorgetti

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Dolci natalizi della tradizione bolognese

Aggiornato il 23 dicembre 2020 Da Bologna Welcome

La cucina bolognese è ormai famosa in tutto il mondo per la pasta fresca tradizionale come tortellini, tortelloni, tagliatelle, lasagne, i suoi prelibati salumi, di cui la Mortadella Bologna è il fiore all’occhiello, e poi il ragù.

Ma hai mai sentito parlare dei dolci della tradizione bolognese? 

Probabilmente no perché sono meno noti ma non per questo meno buoni.


Ecco i quattro dolci più buoni e tradizionali per le occasioni festive a Bologna


CERTOSINO

I bolognesi sono dei bongustai, si sa, d’altronde come potrebbero non esserlo dinanzi a leccornie di ogni genere? La città è detta La Grassa non a caso.
Ma i bolognesi sono anche molto affezionati alle tradizioni, specialmente quelle di Natale.

Quale miglior dolce può quindi soddisfare queste indoli? La risposta è il Certosino, il dessert natalizio per antonomasia, un trionfo di sapori dato dall’unione di mandorle, frutta candita, pinoli, cioccolato fondente, miele, mostarda e altri aromi speziati; è infatti anche conosciuto come Panspeziale.

Il nome nasce nel Medioevo, quando il dolce era prodotto dai farmacisti (o “speziali”). Successivamente la produzione del dessert passò in mano ai monaci certosini, che lo preparavano così bene che il dolce cambiò nome in loro onore.


PINZA BOLOGNESE

Originariamente la pinza era un dolce di Natale difficile da trovare in altre stagioni, un po’ come accade con il panettone. Successivamente è stato destagionalizzato e oggi si trova tutto l’anno in qualsiasi fornaio di Bologna (per nostra fortuna!).

La pinza si presenta come un pane schiacciato ricoperto di zuccherini croccanti. L’impasto viene steso a rettangolo, ricoperto con un generoso strato di mostarda (quella bolognese è una marmellata scura a base di mele, pere cotogne e arance) e poi avvolto su se stesso.
Il nome deriverebbe proprio da qui, perché chiudendo il dolce in questo modo l'impasto stringe il ripieno come fosse una pinza. 

Ideale anche per colazione o merenda!


RAVIOLE CON LA MOSTARDA

A proposito di colazione, se voleste proprio non privarvi di nulla, potete accompagnare la pinza con le raviole. Le raviole sono un dolce dalla caratteristica forma a mezzaluna composto da pasta frolla ripiena di mostarda bolognese.

L’impasto si prepara con farina, zucchero, burro e uova, su cui poi viene steso un cucchiaio colmo di mostarda bolognese. Una volta ripiegate a mezzaluna, le raviole devono essere riposte in forno, spennellate con l’alchermes e ricoperte di zucchero semolato.

Pare che la ricetta derivi dalla tradizione contadina: nel giorno di San Giuseppe (il 19 marzo), infatti, le raviole venivano appese alle siepi a mo’ di ornamento per sancire l’inizio della primavera e la ripresa del lavoro nei campi.


TORTA DI RISO

Ultimo ma non ultimo, la torta di riso, forse il più celebre fra i dessert bolognesi.

Il dolce veniva tradizionalmente preparato durante la “Festa degli Addobbi”, festa istituita nel XV° secolo durante la quale si usava esporre alle finestre dei drappi colorati.
In quella giornata le case dei parrocchiani erano aperte alle visite di vicini e conoscenti e agli ospiti si offriva proprio la torta di riso, al tempo nota infatti come Torta degli Addobbi, che veniva servita tagliata in piccoli rombi, ciascuno sormontato da uno stuzzicadenti.

Il sapore della torta di riso è deciso, reso inconfondibile dalle mandorle, cedro candito e liquore di mandorle amare che vanno a insaporire il latte e il riso.


Luci e albero di Natale, 2019 ©Pietrobondi

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