Cephas, cestista dei Regaz dei Fava
Aggiornato il 12 settembre 2023 Da Bologna Welcome
Cephas, per gli amici anche Zico, amante della pallacanestro e membro dell'Associazione Regaz dei Fava. Il Giardino Graziella Fava è la sua ancora di salvezza per esprimersi nel basket ma anche per aver costruito una famiglia autentica nel segno della collettività, solidarietà e integrazione sociale.
Faccio parte dei Regaz dei Fava, l'associazione che rappresenta, promuove e tutela la comunità di persone amanti della pallacanestro di tutte l'età, identità e provenienze, nello spazio multiculturale del Giardino Graziella Fava. La nostra missione è valorizzare e rendere questo spazio inclusivo e sicuro dove lo sport, l'arte, la socialità e l'attenzione verso l'altro è amplificata.
Ci impegniamo quotidianamente per essere gli operatori sociali di questo polmone verde del centro cittadino, accogliendo tutti coloro che amano il basket e che, attraverso lo sport, si sentono in una comunità di supporto per crescere individualmente.
E bene sì, tempo fa, ai Giardini il nostro Alvir ha finto di cadere e farsi male giocando, per poi inginocchiarsi e proporsi alla sua attuale moglie, con lo stupore e la partecipazione di noi regaz!
Sin dall'inizio, la nostra filosofia comune è di muovere i nostri passi nel parco alla ricerca della continuità. Per noi vuol dire poter trasmettere alle nuove generazioni il significato di benessere di un luogo che si frequenta, coesistendo tra individui dalle diverse caratteristiche, e che diventa comunità.
In quest'ottica, negli anni abbiamo celebrato con gioia tutti i passaggi significativi delle vite dei nostri ballers: dai compleanni, alle lauree, ma soprattutto i fiocchi blu e rosa, fino alle proposte di matrimonio.
Vorrei che la città dedicasse ancora più spazi per la pratica gratuita di attività sportive all'aperto, potenziando le strutture e le aree per gli esercizi a corpo libero. Vorrei una migliore interazione tra le manifestazioni sportive, artistiche e culturali, sostenute a livello di quartiere.
Nelle occasioni in cui siamo riusciti a farlo nei Giardini Fava, abbiamo notato grande coinvolgimento di cittadini, residenti, imprese e visitatori, facendo emergere che il nostro playground è anche un modello di socialità rivoluzionario.
Per chi voglia vivere lo sport in città e sentire lo squittio delle scarpe o il pulsare della gomma sul cemento, consiglio di inforcare una bicicletta e tagliare tutta la città per raggiungere i campetti di Piazza dell'Unità, Piazza Lucio Dalla nel quartiere Bolognina. Parco Lunetta Gamberini fino ai gardens (i Giardini Margherita) nel quartiere Santo Stefano.
La nostra eterogeneità ci porta a mischiare slang, dialetti vari, bolognese vecchio stile e nuovo stile, broken english e italiano tutto insieme.
Qui da noi potete sentir chiamare qualcuno kuya (amico o fratello in filippino) oppure sentir dire vez o regaz per richiamare l'attenzione del gruppo.
La Bologna di oggi, fatta da chi lavora dietro le quinte, si impegna nel sociale e nella promozione territoriale, di eccellenze, di bolognesi di origine e adozione.