Ville e Castelli: le aperture fino a fine 2021
Pubblicato il 25 ottobre 2021 Da eXtraBO Outdoor Infopoint
Approfondimento legato alla visita Alla scoperta di ville e castelli: info e prenotazioni ->QUI
Borgo e Rocca di Dozza - 28 novembre 2021
Dozza è un vero gioiello, unico nel suo genere. Nominata tra i Borghi più
belli d’Italia é scenograficamente adagiata su un crinale tra dolci pendii di
vigneti e impressionanti calanchi.
Ducia, così chiamata dagli antichi, è un piccolo scrigno che conserva infinite
sorprese.
Contesa nei secoli per la sua posizione strategica, Dozza deve il nome a un
antico acquedotto che dal vicino Monte del Re convogliava l’acqua in una sorta
di cisterna a beneficio della popolazione delle zona.
Da qui Ducia (o Dutia) letteralmente condotto in cui scorre l’acqua, trova la
sua rappresentazione nello stemma del borgo, ovvero un grifo che beve da una
fonte.
La sua caratteristica forma affusolata, lunga e stretta, é attraversata da sole
due strade: la Contragrande e la Contrecina che collegano l’ingresso del paese,
il Rivellino, alla sommità del borgo sovrastata dall’imponente Rocca sforzesca.
Sulla sommità del borgo, armonizzata perfettamente nel
contesto, spicca appunto la Rocca sforzesca.
La sua denominazione deriva dal personaggio emblematico di Caterina Sforza,
Signora di Imola e Contessa di Forlì, la quale fece fortificare questo castello
in epoca rinascimentale.
Le sue origini risalgono però a molto prima; ci sono prove della sua esistenza
già nel XIII sec.
Il passaggio nelle mani della famiglia Campeggi avviene nel 1500, sotto la cui
custodia il castello si trasforma in una sede di rappresentanza diplomatica, in
line con l’importanza sociale della famiglia.
Nel 1700 i Malvezzi‑Campeggi ne ampliano ulteriormente gli usi residenziali e
dal 1960 la Rocca é invece proprietà del comune ed è possibile visitarla.
Villa Zarri - 5 dicembre 2021
Villa Zarri risale al XVI secolo, ma fu completamente ristrutturata nel ‘700 e portata alla forma attuale, con un bel timpano rotondo e due ali laterali che fungevano da serra. Ha dei bei saloni affrescati dislocati su due piani di circa 500 mq ciascuno. È circondata da un ampio parco secolare con tigli e platani, con un bel prato antistante la villa. In un’ala laterale è posta una piccola Cappella votata a San Giuseppe. Acquistata negli anni ’40 dalla famiglia Zarri, oggi è sede di una distilleria che produce un Brandy millesimato ed anche di un ristornate stellato.
Villa Salina - 5 dicembre 2021
Anche Villa Salina risale al XVI secolo, fu dimora di Marcello Malpighi e dal 1762 passo alla famiglia Salina che da piccola dimora di campagna le conferì l’aspetto attuale. Tra il 1660 e 1762 può essere datato il bellissimo soffitto a dipinto a tempera che si trova nella loggia d’ingresso al pino terra, scoperto durante i lavori di ristrutturazione eseguiti dalla Regione Emilia-Romagna. È Circondata da un bel parco ricco di piante rare ed esemplari arborei monumentali di notevoli dimensioni, tra cui spicca una farnia con un tronco che supera i 5 metri di circonferenza.
Palazzo Comelli - 12 dicembre 2021
Palazzo Comelli si trova nei pressi di Bargi, precisamente a Ca' Melati, borgo
storico nel cuore del Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone. Il palazzo
comprende una serie di edifici intervallati da corti interne, in un contesto
suggestivo, da cui si può godere di un meraviglioso panorama sul lago di
Suviana e sui boschi circostanti. Si tratta di uno dei più importanti esempi di
architettura alto-borghese dell'Alta Valle del Reno. Davvero meritevoli sono il
piccolo oratorio di Santa Maria in Porcole e la meridiana. L'oratorio,
ricostruito nel XVIII sec, comprende anche un piccolo ospitale, che veniva
utilizzato da commercianti e pellegrini che si spostavano tra l'Emilia e la
Toscana. La riedificzione si deve a Antanio Galeazzo Comelli (come recita
l'iscrizione sull'architrave) nel 1730, mentre nel 1868 Luigi Samoggia decorò
la volta. La famiglia Comelli esercitò il notariato per generazioni: in
particolare Gian Battista, studioso di lettere e di agraria, contribuì a legare
il nome Comelli agli studi eruditi. Oltre a proseguire l'attività notarile fu
anche studioso di storia locale, compilatore di alberi genealogici delle
famiglie del bolognese e organizzò il grande archivio dei Comelli, dando vita a
una ricostruzione dettagliata di quasi quattro secoli di storia delle comunità
locali.
Palazzo Vescovile - 19 dicembre 2021
La costruzione del palazzo vescovile di Imola è strettamente legata al trasferimento
della Cattedrale di San Cassiano dall'omonimo castello, totalmente esterno al
nucleo cittadino, al borgo di Santa Cristina in Imola avvenuto nel XII secolo.
Il corpo di San Cassiano infatti era stato trafugato, con il benestare di larga
parte del clero locale, per poterlo conservare in città e dunque più vicino ai
devoti. L’attuale complesso vescovile costituiva una centuria, ovvero una
porzione perfettamente rettangolare della città. L’area fu donata al vescovo
dai consoli cittadini nel 1187 e il palazzo vescovile fu quindi innalzato nel
1190. Le dimore del vescovo e dei suoi sottoposti inizialmente non dovettero
essere particolarmente ampie e fastose, le cose cambiarono nel corso del secolo
successivo. La struttura venne ampliata e nel 1271 avvenne la consacrazione
della cattedrale di San Cassiano.
Ma le forme e le caratteristiche architettoniche attuali risalgono alla seconda
metà del XVIII secolo, quando fu ordinato un rifacimento generale affidato
all’architetto imolese Cosimo Morelli.
All’interno del palazzo vescovile è custodito un bellissimo giardino appena
restaurato che affonda le sue radici nell'età moderna. Un'area verde in
prossimità del secondo chiostro è menzionata per la prima volta in delle
testimonianze documentarie del secolo XVII ma il giardino all'italiana invece
prese forma solamente nel corso del Settecento e così rimase anche per tutto
l'Ottocento.
Fu poi nel corso del XX secolo che il giardino subì significative modifiche ed
entrò in una fase di declino perdendo l'eleganza e la ricercatezza di un tempo.
Dopo un progetto di profonda riqualificazione nel 2020, l’area verde è di nuovo
un raffinato giardino all'italiana, proprio come un tempo..