A partire dalle sue origini nel secondo dopoguerra, questa pratica compositiva è stata caratterizzata dalla manipolazione fisica di supporti di registrazione, come ad esempio tagliare e incollare frammenti di nastro magnetico contenente suoni registrati o deformare vinili in modo da alterarne il contenuto o creare loop. Un importante approccio è quello di fare musica partendo dai suoni della realtà per poi deformarli, astrarli dal loro contesto abituale e creare paesaggi sonori immaginari e contrastanti. Si è creato così un flusso e un genere musicale basato sulla creazione a partire dal suono concreto in opposizione a più consuete “grammatiche” e astratte forme musicali, in assenza di esecutori: la cosiddetta “sound-based composition”. Maggiori informazioni e aggiornamenti www.aaa-angelica.com/aaa
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