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Architettura contemporanea a Bologna

Aggiornato il 04 marzo 2020 Da Comune di Bologna

Bologna mostra il suo animo avanguardista anche nel tessuto urbano, caratterizzato da una coesistenza del passato con il moderno che ben si declina nell’architettura.



Partendo dal centro storico in via Rizzoli, si ammira, nei decori e delle ringhiere di ferro battuto, un esempio di costruzione Liberty in uno dei primi grandi magazzini bolognesi, Casa Commerciale Barilli, realizzata dall’architetto Leonida Bertolazzi nel 1906-07. Proseguendo verso la stazione ferroviaria, in via Marconi, si incontrano diversi edifici costruiti negli anni Trenta, testimonianza bolognese del suo passato fascista. In ordine, Palazzo del Gas, detto anche Palazzo Faccetta Nera, Palazzo Lancia e la ex Casa del Contadino con gli originali rilievi. Allo stesso periodo appartiene la quadrilatera Piazza dei Martiri da cui si raggiungono via dei Mille e via Irnerio; qui si erge scenografica la facciata in marmo e granito della storica sede della Casa Editrice Zanichelli, del 1938, ad opera dell’architetto Luigi Veronesi.


Inaugurata nel 1935 la nuova sede della Scuola degli Ingegneri in viale Risorgimento, e progettata dall’architetto Giuseppe Vaccaro, gode del riconoscimento del Duce in persona che la qualifica come aderente alla “nuova architettura italiana”. Negli anni a seguire, dai Cinquanta ai Sessanta, è il polo fieristico di Bologna ad essere interessato da importanti interventi architettonici e urbanistici, che vedono l’impronta di illustri architetti come il giapponese Kenzo Tange e il francese Le Corbusier nella riproduzione del Padiglione de “l’Esprit Nouveau”. Negli anni Settanta, invece, il distretto universitario si caratterizza per le sue forme medievali restaurate unitamente agli interventi di architettura contemporanea articolate nel piano urbano dell’area, il cui emblema, tra gli altri, è riposto nel Museo Luigi Bombicci.


Facendo un balzo agli anni 2000, l’attuale Manifattura delle Arti e l’area ad essa intorno è stata interessata da un progetto di intesa rigenerazione urbana affidato all’architetto Aldo Rossi che ha, tra le altre cose, rivoluzionato la facciata in stile Liberty dell’ex Manifattura Tabacchi, ora sede della celebre Cineteca di Bologna. Degno di nota è il complesso della Fondazione MAST costruito nel 2005 che rappresenta una città nella città in dialogo tra impresa, territorio e comunità. Sorge nella prima periferia bolognese, nel quartiere Reno, ed è stato progettato per la trasformazione di un’area industriale dismessa.



  Scarica la brochure informativa sull'architettura contemporanea a Bologna


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